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Posta Napolista – Il nuovo Napoli ha giocato la 39esima partita dell’ultimo campionato

La continuità con il recente passato, ma anche le novità della stagione. Lo stoicismo, Mertens e Milik, i tifosi dell’euro che guardano ancora alla lira.

Posta Napolista – Il nuovo Napoli ha giocato la 39esima partita dell’ultimo campionato

Il nuovo, il vecchio

Inizia il campionato di serie A, nella “stimata” Verona. E Sarri, in un modo o nell’altro, accontenta tutti con il suo Napoli. Potremmo sia dire che si tratti della trentanovesima gara della vecchia stagione che della prima gara della stagione 17/18.

Spieghiamoci meglio:

La 39^ di campionato. Il Napoli continua il trend dello scorso anno, vince espugnando uno stadio in trasferta, segnando tanto, creando tantissimo, e subendo il solito gol ingenuo nei minuti finali che rischia di riaprire il match. Per carità, parliamo di un Napoli reduce dalla prima stagionale col Nizza e che probabilmente era già con la testa alla gara di ritorno a venti minuti dal fischio finale. Cali di concentrazione, chiamiamoli così. Il Verona, difatti, in 90 minuti fa 3 tiri nello specchio della porta, rigore incluso. Altre 2 volte, però, è andato vicino al raddoppio, entrambe nei minuti finali.

La prima della nuova stagione. Veniamo al perché potremmo, a ragione, parlare di prima gara dell’anno. E’ un Napoli diverso, che non si ferma troppo a specchiarsi e ad ammirare la propria bellezza; gli amanti delle statistiche avranno subito notato che il Napoli non ha concluso il match col vecchio 65% di possesso palla che ha caratterizzato lo scorso campionato. Sicuramente potrebbe essere dipeso da una non perfetta condizione fisica. Ma va bene così, essere essenziali e meno evanescenti è sempre positivo. Anche in questo si percepisce una crescita.

Per il resto c’è poco da commentare contro una squadra avversaria che è stata superiore solo alla sua becera tifoseria (non volendo, tuttavia, generalizzare a tutti i tifosi gialloblu), surclassata da una superiorità tecnica e tattica da parte degli azzurri fin troppo evidente.

Varianti

Ulteriore osservazione è da riservare alla crescita (si passi il termine) di Sarri. Nella scorsa stagione, difatti, un po’ tutti abbiamo mosso qualche critica sul fatto che il Napoli non riuscisse ad offrire una variante tattica efficace al 4-3-3.

Probabilmente una variante tattica al 4-3-3 non esiste! Ciò non significa, ovviamente, che il Napoli non possa interpretare il 4-3-3 in modo diverso. Con Mertens il Napoli ha un fantasista travestito da punta di movimento, che sa offrire delle soluzioni efficaci alla fase offensiva. Con Milik il Napoli cambia registro, e torna ad essere simile al Napoli che iniziò la scorsa stagione con la torre come punto di rifermento in attacco.

Bellezza e concretezza

Ultimissima osservazione, che si ricollega a quest’ultima riflessione, è da dedicare certamente al turn over funzionale. Sarri almeno in questo primissimo scorcio di stagione, ha finalmente potuto mostrare un pragmatismo alla Capello (della fase bianconera) nella gestione dei cambi: confermando i 2/3 della squadra e cambiando il resto del gruppo, provando ad adattare le sue scelte all’avversario di turno. In questo, mister Sarri si è mostrato un po’ meno “stoico” della passata stagione. Di certo il merito principale potrà essere sempre attribuito ad una panchina ampia e di spessore che ha assimilato le idee tattiche del mister.

Che poi, diciamocela tutta, il tifoso del Napoli è un po’ come quella persona matura che ancora oggi, a distanza ormai di quindici anni, ragionando sul valore economico della cento euro, pensa “beh, sono quasi duecentomila lire!”. Ragiona sempre commutando la cifra al vecchio conio. Dopo gli anni che il tifoso napoletano è stato abituato a un calcio più pragmatico e di pancia, non riesce ancora ad adattarsi del tutto ad un calcio essenzialmente tecnico e ragionato, fedele fino alla fine al proprio credo. Magari un giorno… ma non quest’anno.

In tanti chiedevamo scelte più concrete a discapito del grandissimo gioco che in alcune occasioni hanno fatto perdere qualche punto importante: in questo inizio di stagione il mister sembra che stia provando ad accontentare anche noi, quelli che ragionano ancora con la lira prima che con l’euro, con la speranza che questa piccola virata filosofica apportata al mondo del pallone possa accontentarci tutti (a fine stagione, e non solo!).

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