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Napoli-Atalanta 3-1, pagelle/ Maggio indomito. Allan angelo della vittoria

Splendido Ghoulam. Rog spacca, costruisce e segna. Il Capitano ancora fuori forma

Napoli-Atalanta 3-1, pagelle/ Maggio indomito. Allan angelo della vittoria

REINA. È in verde che è il colore dei soldi ma anche della speranza. Come si risolverà questa dicotomia reinesca, cara Ilaria? Prima di uscire dagli spogliatoi, all’inizio, bacia i compagni a uno a uno. In campo è determinante su Ilicic e con due uscite di pugno. Le sue spalle sono larghissime – 7

Un paio di parate come si deve, ma la più bella è quella del 34’. Chi vivrà vedrà, Fabrizio. Certo, che dopo una partita come questa, con un primo tempo giocato malissimo e un secondo che sembrava che Cristo stesse camminando sulle acque, parlare solo del presunto addio di Reina è una follia – 6,5

La perfezione difensiva di Maggio

MAGGIO. Una partita di combattimento indomito: Maggio non si arrende mai, in più stoppa il possibile raddoppio di Masiello. Sul gol bergamasco saltano invano lui e Callejon ma per questa ennesima Waterloo sui calci piazzati si veda alla voce Koulibaly – 6,5

Caro Fabrizio, io l’ho trovato perfetto, in fase difensiva. Ci ha tolto dalle scatole il 2-0 dell’Atalanta. A quest’uomo, che non ha mai emesso fiato, che ha sempre sudato il posto e che ogni volta sta là a dare il massimo io alzerei un monumento – 7

ALBIOL. Anche per l’Ispanico un recupero che vale un gol quando sventa un’altra occasione nerazzurra, poco dopo il vantaggio di Cristante – 6,5

Fa il suo sporco mestiere. Meno male! – 6,5

KOULIBALY. È la colonna che ha più centimetri di tutti in difesa, ergo la domanda del secolo, almeno per noi napoletani e sarriti, è da apporre in questa casella. Dunque: perché ogni decente colpitore di testa avversario contro di noi diventa implacabile come Sergio Ramos? Cristante, certo, ma anche Toloi si presenta periglioso là davanti. Il resto, per Koulibaly, è una guerra senza sosta – 6,5

Nello strappare la palla, di testa, agli avversari per passarla a Callejon ha mostrato tutta la sua forza – 6,5

Splendida partita per Ghoulam

GHOULAM. Per un’ora, quando l’Atalanta è in vantaggio, è l’unico che va oltre la sufficienza: cross, lanci lunghi in verticale (per Mertens e Callejon), finanche triangolazioni per entrare in area. Ghoulam ha giocato davvero una grande partita – 7

Una grandissima partita, direi. Ha macinato chilometri con forza e tenacia. Merita almeno mezzo voto in più: una partita sontuosa – 7,5

ZIELINSKI. A Cristante risponde San Pietro. E Piotr, Pietro in polacco, ha le chiavi del paradiso perduto. Riapre le porte della vetta con un gol da fuoriclasse qual è: stop di petto e siluro all’incrocio destro. Un capolavoro che ribalta la Grande Sofferenza durata circa un’ora. Viva Zielinski, il nostro San Pietro – 7,5

Fino al gol si era visto ben poco, o almeno così lo avevo visto io. Ma quel gol, Fabrizio, sono già alla decima volta che lo rivedo. E credo che non smetterò presto – 7

Marco segna e sorride

ROG dal 74’. Entra ancora più indemoniato di Allan, e come direbbe Peppino “abbiamo detto tutto”, ed è una scheggia che rade al suolo i dirimpettai nerazzurri. Spacca e costruisce e segna pure, seguendo come una lancetta perfettamente sincronizzata l’evoluzione della nota coppia Mertens-Callejon – 7,5

Finalmente Rooooooggggggg! Segna e sorride. Basterebbe questo. Se non fosse che, prima, ha fatto i numeri – 7.5

JORGINHO. Quest’anno non è solo un geometra capo e ne abbiamo preso atto con gioia infinita. Però gli orobici sono votati alla distruzione e arrivano quasi sempre prima. Anzi, togliamo quel quasi: arrivano sempre prima. E Jorginho è il primo a pagarne le conseguenze, scomparendo in fase di impostazione. Con Hamsik è il peggiore in campo – 5

Peggio del Capitano, stasera, nessuno, temo – 5,5

DIAWARA dal 66’. Fa girare meglio la palla e garantisce più sveltezza. Forse meritava un impiego maggiore – 6,5

Diawara è sempre bello da vedere, anche se per poco – 6,5

HAMSIK. Il Capitano non è ancora lui. Non ingrana. Vederlo soccombere nell’ora della dittatura bergamasca fa male al cuore. Perché Sarri, perché? – 5

Non mi spiego una forma così cattiva. Di certo tutto il primo tempo lo fa da ectoplasma. Poi non è che migliori granché – 5

Allan lo spaccapartita

ALLAN dal 58’. Se Zielinski è l’uomo del pareggio e della resurrezione, Allan è l’angelo della vittoria. Il raddoppio di Mertens e il sigillo di Rog originano dal suo piede. Il migliore, senza dubbio, per come ha cambiato faccia e risultato alla partita – 8

Entra lui e cambia la partita. Come se nello spogliatoio, all’intervallo, avesse menato tutti paccheri. È il più in forma di tutti, almeno all’apparenza. Di certo ci mette l’anima, il corpo, la testa e tutti i muscoli che ha – 8 

CALLEJON. Ovviamente la distruzione orobica, che soffoca la dialettica sarrita, penalizza soprattutto lui, terminale ideale del tiki-taka azzurro. Lui però non molla ed è Gosens, con un miracoloso recupero, a negargli il gol, sullo zero a uno. Indi c’è la ripartenza che porta alla rete che chiude tutto – 6,5

Non è una delle sue migliori partite. Da segnalare un bellissimo arpiona mento di palla, al 35’ circa – 6

I due piccoletti davanti

MERTENS. Soffre parecchio ma semina in modo indefesso. E prima o poi i frutti arrivano: il primo gol in campionato e l’assist a occhi chiusi per Rog – 7

Fa a spallate per entrare in area nei primi minuti di gioco, prova a tirare forte e teso ma il portiere orobico gli toglie il gol dal piede, salta le gambe dell’avversario. Meno incisivo del solito – 6,5

INSIGNE. Come Mertens, ha l’intelligenza di resistere alla Grande Sofferenza, senza arretrare mai. Sarri cambia tutto il centrocampo ma non i tre piccoletti là davanti. Qualcosa vorrà dire, cara Ilaria. Serve di testa Mertens per il decisivo due a uno – 6,5

A tu per tu con avversario che è il doppio di lui. E quell’assist poi… – 6,5

SARRI. Quando i laceranti dubbi sul mancato turnover hanno cominciato a devastare i tifosi, lui cambia tutto a centrocampo e sradica il tabù orobico. Partite come queste, l’anno scorso, le abbiamo perse. Stavolta non è successo. In ogni caso, più che il mancato riposo di Hamsik e Jorginho, a preoccupare è la trasfigurazione di Cristante in Sergio Ramos – 7,5

Cambi azzeccati, il che già sarebbe tutto. Se non fosse che l’anno scorso una partita come questa l’avremmo persa (e la perdemmo, sia all’andata che al ritorno, se la mia scarsissima memoria storica non mi inganna), se non fosse che abbiamo fatto un gran brutto primo tempo ma che nel secondo abbiamo sfondato tutto. Se non fosse che vincere contro l’Atalanta dà sempre una spinta in più, ti fa pensare al bello, soprattutto alla seconda di campionato. Questa non sarà una di quelle partite che, quando arrivi alla fine e ti guardi indietro, dici: però, se non avessimo perso quei tre punti al San Paolo. Averli portati a casa fa vedere il cielo sempre più blu – 8

ARBITRO DI BELLO, DAMATO AL VAR. Var ora e sempre, cara Ilaria, però la nuova diarchia arbitrale deve trovare una terza via (non blairiana) per convivere – 6

Mi rifiuto di entrare nella polemica Var/Non Var. E’ un’opportunità. Poi ognuno ci mette il suo – 6   

 

 

 

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