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Rivoluzione UEFA: rigori a rima incrociata.

I calci di rigore cambiano stile: non più alternanza classica ma un tennistico tie-break. Dietro questa proposta c’è l’aspetto psicologico.

Rivoluzione UEFA: rigori a rima incrociata.

Storica proposta di riforma del regolamento da parte dell’Uefa: cambiare la sequenza dei rigori. Quando la statistica  si intromette nello sport, c’è sempre un cambiamento. Ultimo caso, quello che riguarda la sequenza dei tiri dal dischetto.

L’analisi

Nelle partite ad eliminazione, in caso di parità nei 120′, il risultato è deciso dai tiri dagli 11 metri. Negli ultimi anni, nella sede Uefa si è analizzata questa situazione, in particolare l’eventuale presenza di un vantaggio per una delle due squadre. L’analisi ha tenuto in considerazione il lato psicologico dei protagonisti, facendo un sondaggio tra calciatori e tecnici. Il risultato finale è chiaro: chi calcia per primo, vince nel 60% dei casi. 
La spiegazione è semplice: chi calcia per secondo ha una maggiore pressione, e per poter ribaltare il punteggio deve solo sperare nell’errore avversario.

La soluzione

Rigori incrociati, questa è la proposta degli studiosi. Addio alla tradizionale sequenza ABAB, benvenuta a quella ABBA. Idea che prende spunto dalla sequenza del servizio nel tennis durante il tie-break. Con questo ordine le pressioni passano da una squadra all’altra, in modo da equilibrare il delicato momento.
Al termine dei tempi supplementari, il direttore di gara lancerà due volte la moneta: la prima, come di consueto, per la scelta della porta; la seconda farà decidere chi calcerà per primo.
La sperimentazione avrà luogo durante gli Europei U17 che si stanno disputando in Croazia (maschile) e Repubblica Ceca (femminile). 

I commenti

Il calcio si sta adattando ai tempi che corrono o è invasa dalla tecnologia? Gli appassionati hanno subito espresso il loro parere sul web riguardo la vicenda rigori. Il pubblico è diviso perfettamente a metà: i curiosi, che approvano la scelta, e i tradizionalisti, che preferiscono il calcio vecchio stampo. La stessa reazione si è vista in occasione dell’approvazione del VAR, la cosiddetta “moviola in campo”. Una volta si diceva “il pubblico è sovrano”,  ma al giorno d’oggi questo motto non sembra più rispecchiare la realtà. Stiamo vivendo una rivoluzione del calcio, con l’aggiunta di regole sempre nuove con l’intento di rendere questo sport ancor più spettacolare. Calcio in cui il tifoso è solo uno spettatore passivo di uno show.

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