L’intervista dell’argentino a Tuttosport: «Il segreto della Juve sta nella determinazione e nella cattiveria che i calciatori mettono in ogni allenamento».
Intervista a Tuttosport
Lunga, lunghissima intervista (tre pagine piene) rilasciata da Gonzalo Higuain a Tuttosport. Il centravanti argentino parla di tutto, della sua nuova esperienza e della sua storia personale. Per una volta, una delle pime, “richiama” anche la sua esperienza napoletana. Abbiamo isolato alcuni di questi concetti, ve li proponiamo.
La scelta di accettare la Juventus
Quando mio fratello mi ha avvertito della possibilità di andare alla Juve, sono rimasto sereno. I dirigenti bianconeri sono stati decisi fin dal primo giorno che abbiamo parlato. Non è stata una scelta facile venire qui e lasciare Napoli, ma era quello che mi sentivo e sapevo che sarebbe stata la scelta migliore per me. Vi assicuro che non è stata una decisione presa in due giorni.
Il ritorno al San Paolo il 2 aprile (ma potrebbe esserci anche un incrocio in Coppa Italia, ndr)
Sarà emozionante, a Napoli ho vissuto tre anni meravigliosi e sarò sempre grato alla gente. Per ora sono qua e sono felice. Con Sarri e con la squadra mi sono lasciato bene. Con molti sono ancora in contatto, ma col presidente no. Ora voglio ripagare la fiducia della Juventus, in questi sei mesi il bilancio è positivo. Siamo primi in classifica, avanti in Coppa Italia, agli ottavi di Champions. Speriamo di continuare così e conquistare titoli. Quando ho scelto ero consapevole della mentalità che avrei trovato
L’ambiente che Higuain ha trovato a Torino
La Juve è nata per vincere, lo dice la sua storia. Qui è l’unica cosa che conta, e i preparatori lavorano per trasformarti in una macchina da guerra, che quell’obiettivo in testa e basta. La differenza sta nella cattiveria e nella concentrazione in ogni singolo allenamento, quando vedi giocatori che hanno vinto tutto avere la stessa fame di Buffon, non puoi evitare di caricarti. L’esempio dei senatori è micidiale.
Il rapporto con Higuain e gli “aiutini” che gli arbitri darebbero alla Juve
Era così anche al Real, ma quando arrivi alla Juve ti accorgi del perché vincano da anni: quando sei fuori non lo vedi, ti immagini altre cose, poi arrivi a Vinovo e ti accorgi di una fame unica. Arbitri? Mi trattano allo stesso modo. Cerco sempre di avere rispetto per loro, so che non è assolutamente facile arbitrare. Ma se vedo un’ingiustizia mi incavolo. Però è vero, dovrei arrabbiarmi di meno.