Debutto amaro per il ct che fa esordire Donnarumma nella ripresa. Gabbiadini non entra in campo. Lunedì in Israele per i Mondiali.
Comincia male l’avventura di Gianpiero Ventura sulla panchina della Nazionale: l’Italia cede infatti la vittoria alla Francia vice-Campione d’Europa nell’amichevole di Bari. Finisce 1-3: vantaggio di Martial, pareggio di Pellé e poi ancora Blues avanti con Giroud. Nella ripresa, il gol finale di Kurzawa.
La prima Italia di Ventura sceglie ancora il 3-5-2: Astori centrale difensivo con Chiellini e Barzagli ai lati, De Rossi centrale di centrocampo con Parolo e Bonaventura interni e la coppia “contiana” Eder-Pellé di punta. Non è serata, e lo capisci quando la Francia va in vantaggio al settimo sfruttando un doppio errore di Chiellini (che non intercetta un lancio di Pogba) e Barzagli (che non segue il fuorigioco e prima perde e poi cerca un recupero affannoso sull’avversario). Martial si presenta solo davanti a Buffon e lo fredda. Risposta immediata dell’Italia, che al 21esimo impatta con Pellé: palla in verticale di Eder in posizione di ala destra, cross basso al centro e controllo e tiro di Pellé, abile a girarsi e a far secco Mandanda. Il pareggio è un attimo: al 21esimo, la squadra di Deschamps è di nuovo avanti con Giroud bravo a intervenire in anticipo su una spizzata di Kurzawa.
Nella ripresa, la partita si fa interessante solo al momento dei cambi: è un Donnarumma da record anche in Nazionale, perché il suo ingresso al 46esimo lo rende il più giovane esordiente di sempre con la maglia azzurra. Il primatista precedente era Piero Campelli che difese la porta della Nazionale a 18 anni e 6 mesi nel 1912. Ci viene da essere maligni quando scriviamo che tutta l’inesperienza del portiere rossonero la vedi in occasione del terzo gol francese, con Kurzawa che fugge sulla sinistra ben imbeccato da Pogba e poi batte a rete fintando il cross. Donnarumma abbocca e l’Italia è sotto di due. Siamo già al 35esimo del secondo tempo, e siamo sicuri che il giovane estremo difensore di Castellammare sia incappato in un errore “normale”. Del resto, appena sabato al San Paolo abbiamo potuto ammirare le sue doti. Poi succede pochino: gli altri esordi (Rugani e Belotti), un paio di buone parate di Donnarumma (appunto) e una occasione per Pellé che di testa manda alto. Gabbiadini, unico convocato del Napoli, non viene schierato e rimane in panchina. Finisce così, e la sensazione è quella di una squadra che sa ancora troppo di vecchio. Certo era un’amichevole. Ma lunedì si fa già sul serio, in Israele: la partita varrà i primi tre punti in chiave qualificazione al Mondiale. Quindi, come dire: niente allarmi, ma Ventura ha bisogno di fare qualcosa di meglio. Da subito, possibilmente.