ilNapolista

Riparte la Premier, il campionato più bello (perché ricco) del mondo

La griglia di partenza del torneo calcistico che incasserà 7 miliardi dai diritti tv nei prossimi tre anni. Si ricomincia domani con Hull City-Leicester

Riparte la Premier, il campionato più bello (perché ricco) del mondo

Ci eravamo lasciati con Andrea Bocelli al centro del King Power Stadium, per un momento splendido di musica e calcio. Si ricomincia domani, ancora col Leicester. Sul campo dell’Hull City, che è un po’ l’esatto contrario della bellissima storia delle Foxes: le Tigers, neopromosse in Premier League, hanno appena 13 calciatori in rosa e non hanno ancora un manager. Il club è finito nel mirino dell’ennesima grande società cinese, ma è ancora presto per poter parlare di un realistico cambio di proprietà. Quindi, il prologo vedrà, una di fronte l’altra, la favola e l’antifavola di questo campionato. Che si preannuncia come il torneo più bello del mondo. O, almeno, ne possiede l’attesa.

Pensateci, pensiamoci. Il Leicester campione è la preda di una caccia che vede i seguenti cacciatori come protagonisti assoluti: Mourinho, Guardiola, Klopp, Conte e Wenger. Con Pochettino come outsider di lusso, Mazzarri, Bilic e Guidolin come middle class. E abbiamo detto i nomi dei soli manager, non abbiamo parlato di squadre e soprattutto giocatori. La pre-narrazione di questo campionato è semplicemente meravigliosa. E ci siamo fermati alle sole panchine.

Sì, perché andare oltre vuol dire analizzare il torneo più ricco del mondo, che quest’anno ha visto scattare un contratto di diritti televisivi che vale un totale di 7 miliardi di euro per le prossime tre stagioni. E che annovera club con un potere di spesa potenzialmente infinito, di certo superiore, a parità di condizioni di classifica, a quello degli omologhi provenienti da altri paesi. I famosi “50 milioni dell’Everton per Koulibaly” possono essere considerati ad oggi un falso giornalistico. Ma un falso davvero molto realistico, diremmo anche verosimile.

Quindi, ecco un volume esagerato negli investimenti di mercato: roba da 963 milioni di euro in uscita, con uno scarto differenziale in rosso di circa 560 milioni di euro. Tra i colpi in ingresso, escluso il calciatore più pagato della storia, Paul Pogba, altri grandi nomi: chi scrive, tra tutti, sceglie di “isolare” Gundogan e Sané del Manchester City, Mkhitaryan al Manchester United, Wijnaldum al Liverpool e Kanté al Chelsea, in un’alternanza tra movimenti interni e ingressi dall’estero che ingolfano di campioni l’organico delle big ma allo stesso tempo fanno girare soldi e permettono agli altri club di rinforzarsi.

John-Stones-640x386

La griglia di partenza delle squadre è ampia, anzi di più. Apertissima, democratica. Volessimo fare i cinici, potremmo considerare ancora il Leicester come outsider. Realisticamente, le Foxes sono in corsa per un posto in Europa. Prima di loro, almeno quattro-cinque club. I due di Manchester, in primis, con i nuovi allenatori Mourinho e Guardiola e i nuovi grandi campioni acquistati. L’ultimo colpo del City ci dice tantissimo dello strapotere economico dei club d’Oltremanica: John Stones, difensore dell’Everton, è stato annunciato per 55 milioni di euro. È l’acquisto più costoso per l’ex allenatore di Barcellona e Bayern Monaco. Per lo United, invece, Pogba, Ibrahimovic e Mourinho insieme. Più un impianto di squadra di altissimo livello, con Rooney, Martial e Rashford come uomini rappresentativi del passato, del presente e del futuro.

Poi, ecco il Tottenham. Ovvero, la squadra più bella (da veder giocare) dell’ultima stagione, che ha mantenuto tutti i suoi giovani campioni e ha integrato la rosa con l’olandese Janssen e con Wanyama. La quarta forza è una lotta… a quattro: il Chelsea di Antonio Conte, l’Arsenal di Wenger, il Liverpool di Klopp e il Leicester partono più o meno dallo stesso punto. I Blues hanno sicuramente punte più alte di talento, Hazard su tutti, ma il progetto tattico di Conte è appena iniziato. E sarà tutto da verificare lontano dall’Italia. L’Arsenal è la solita incognita, con uno Xhaka in più a centrocampo e l’attesa per un nuovo attaccante (Lacazette?). Il Liverpool di Klopp ha aggiunto Mané a Wijnaldum, ma deve ancora metabolizzare i difficili concetti di gioco del tecnico tedesco. Poi c’è Ranieri, che non avrà il fattore sorpresa dalla sua; con una Champions in più, è riuscito a convincere tutti i calciatori a non lasciare Leicester. E ha aggiunto all’organico solo calciatori prospettici: il polacco Kapustka, il portiere Zieler, Mendy e Musa. Gente da verificare a questo livello.

01_26202340_036d97_2617350a

Dopo, ecco la medio-borghesia: West Ham, Southampton, Watford, Swansea. I più attesi sono gli Hammers di Bilic, che inaugurano il nuovo stadio e cercheranno di proporre di nuovo un calcio altamente spettacolare (anche grazie agli arrivi dell’algerino Feghouli, di Gokhan Tore e André Ayew), mentre Mazzarri (al suo esordio all’estero) avrà il compito di tenere a galla il club dei Pozzo, che alla squadra tredicesima della scorsa stagione ha aggiunto Dja Dje-Dje, Success e Kabasele. Per i Saints, che hanno perso il tecnico Koeman (approdato all’Everton), mercato prospettico (Holbjerg e Redmond i due nuovi acquisti) e la prima avventura in Europa League dopo l’eliminazione nel playoff dell’ultima stagione. I gallesi, allenati da Guidolin, hanno acquistato Llorente. Quello che due stagioni fa giocava, con la Juventus, la finale di Champions League. L’anno scorso, gli Swans sono arrivati dodicesimi in classifica. Penso che basti, per fare il raffronto.

Nelle parti basse della classifica, la sfida è tra le piccole Wba, Burnley, Middlesbrough, Crystal Palace, Sunderland, Bournemouth e Hull CityTigers a parte (zero acquisti), queste 6 squadre hanno investito sul mercato più di 110 milioni. Una cifra emblematica. La vera prerogativa di questa Premier League è e sarà la competitività assoluta, ogni partita sarà difficile per tutti a causa dell’alta qualità in campo. E l’alta qualità si paga, tanto. È il costo altissimo della bellezza. È il calcio inglese, e al momento non esiste nulla di meglio al mondo.

ilnapolista © riproduzione riservata