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Pescara-Napoli 2-2, pagelle / Lo sguardo di Mertens alla panchina, Insigne irrita e fa tenerezza

Primi voti ufficiali per la nostra strana coppia: che boccia Gabbiadini e Insigne, si lascia intrigare da Milik e loda il doppio lavoro di Marek Hamsik.

Pescara-Napoli 2-2, pagelle / Lo sguardo di Mertens alla panchina, Insigne irrita e fa tenerezza

REINA – Prende due pappine, fasciato di un arancione che non gli dona. Poi, nulla da segnalare – senza voto

Senti, a me dà più affidamento Sepe. Sarà un’eresia, ma questo effetto mi fa. I gol non sono solo colpa sua, ma sempre due pappine sono. E poi, questo kaiser di vizio di uscire dai pali invece di aspettare che Benali inciampi in una zolla che il Padreterno alza da terra, dico io, te lo puoi togliere? (vero è che poco dopo il primo gol acchiappa un secondo tiro pericoloso con la raggia dell’ultimo difensore). Insomma: – 5 

HYSAJ – Le fasce latitano ma lui si fa notare per eleganti disimpegni difensivi. Talmente eleganti, cara Ilaria, che il Pescara un paio di volte ne stava approfittando – 5,5

Caprari ne fa carne di porco, e forse non solo lui. Sbaglia il fuorigioco (il secondo gol del Pescara è, di fatto, colpa sua) e nel secondo tempo si mette a giocare palla in area invece di spazzarla via senza rischiare – 4,5

ALBIOL – L’anno scorso, la linea dei quattro danzava con leggiadria fin lassù, nel centro del campo. All’ouverture postferragostana, invece, le gambe sono ancora di piombo. Subito dopo l’uno a zero, Biraghi lo salta come un birillo mancando il raddoppio, che peraltro verrà di lì
a poco – 5

A sua discolpa c’è da dire che prima di essere gabbato da Caprari, sullo stesso aveva salvato in scivolata – 4,5

KOULIBALY – Stavolta, la galleria degli orrori dura un intero tempo. Arranca su Benali all’8’ e gli adriatici si portano avanti. Poco dopo, il secondo gol del Pescara origina da un plateale fallimento di KK a centrocampo – 5

Viene infinocchiato malamente dal tiro di Caprari che entra in porta, poi al decimo del secondo tempo salva la rete provvidenzialmente. Nel complesso, però, uno dei peggiori – 4 

GHOULAM – Il primo tempo è un disastro. Subisce, inerme, le folate pescaresi. Nella ripresa il piede non migliora nonostante qualche spinta. Appare svogliato, una delle sue peggiori partite in azzurro – 4

Grintoso nell’aprire il gioco e nel guadagnare punizione al 14’ del primo tempo, una bella incursione al 22’ ma senza trovare il tiro. Il suo problema e il nostro cruccio sono le punizioni – 5

ALLAN – Per nulla incisivo. Ma la colpa è sua fino a un certo punto. Il problema del Napoli, stasera, è stato lì in mezzo – 5,5

Rispetto all’anno scorso, almeno in questo esordio, irriconoscibile – 4,5

VALDIFIORI – Sul taccuino sono annotati due pregevolissimi lanci (per Callejon prima, per Insigne poi) e un tiro dalla distanza. Stop, Ilaria. Sarri lo volle quando aveva in testa un altro modulo (quello con Saponara trequartista) e lui non si è mai integrato. Hamsik fa il regista al posto suo, sbilanciando di fatto la catena di sinistra. Un uomo in meno. Forse è il caso di prendere atto che non è cosa – 5

Mi sono piaciuti il lancio dentro per Insigne, al 20’ del primo tempo (sicuro e preciso) e il gran tiro al 23’. La distanza era eccessiva, però, e si poteva costruire qualcosa di diverso. Questo per dire che in assenza di Jorginho non è che possiamo fabbricarne un altro valido – 5

HAMSIK – Un leader, che deve sobbarcarsi un doppio lavoro (vedi Valdifiori sopra). Anche per questo chiede a Sarri di uscire – 6,5

L’impressione – nel primo tempo e all’indomani delle amichevoli – è che l’assenza di Gonzalo Gerardo Higuain gli giovi. Sembra più libero di esprimersi, libero di non dover servire nessuno per forza, eppure apre immense e bellissime praterie per tutti. Solo che Marek ci ha abituati all’altalena costante. E infatti nel secondo tempo si spegne completamente. Non so se lo abbia chiesto lui di essere sostituito, di fatto la decisione è stata giusta – 6

ZIELINSKI dal 71’ – Ha il portamento del fuoriclasse, una marcia in più dei colleghi terrestri Allan e Valdifiori. Il suo ingresso è una scossa di adrenalina a un reparto in sofferenza – 6,5

Da rivedere, ma solo perché non mi sembra vero avere uno che appena arrivato gioca così (sul finire, però, un paio di cazzate le fa pure lui) – 6

CALLEJON – Un grande tiro a incrociare, a mo’ di carica dopo il primo svantaggio. Con Milik e Mertens si diverte di più e si vede – 6,5

Sì, come se si sentisse a casa, tra gente che gioca a pallone, insomma. Comunque non è ancora al massimo – 6

GABBIADINI – Cerchiamo di essere oggettivi, cara Ilaria. Senza dare retta alla riscossa dei papponisti e al fantasma del Mostro Innominabile. Ecco, con stile anglosassone registriamo che il povero Manolo non diventa mai un punto di riferimento per i compagni – 5

È perché lui i compagni li vuole intorno solo se gli passano palla, altrimenti non li vede proprio, pensa ai fatti suoi. Se non gli arriva la sfera, insomma, è come non averlo in campo. Senza Higuain la cosa la noti di più, ma è sempre stato così. Ora, io su Manolo vorrei anche riporre tutta la mia fiducia, al netto della sua insormontabile tristezza e dell’assenza totale di entusiasmo, ma non posso immaginare una squadra in cui tutti, anche le zolle, non facciano la loro parte. In tutta la partita ho registrato solo un tacco per Insigne, e nemmeno di fino – 4

MILIK dal 53’ – Era chiaro dall’amichevole di Berlino, che la coppia del mago Merlik (Mertens più Milik) era più in palla e briosa dell’italico tandem Insigne-Gabbiadini. Il polacco centra pure la porta, in un caso – 6,5

Tocca più palle lui in meno di un tempo che tutto il Napoli nei primi 45 minuti. Mi piace un sacco – 7

INSIGNE – Si applica, per carità. Vorrebbe pure prendere la squadra per mano nel primo tempo nero come la maglia. Solo che non gli riesce nulla. Mai. Sembra un leoncino ingabbiato che a volte fa tenerezza, più spesso irrita – 5

Per mano vorrebbe prendere solo 5 milioni, Fabrizio caro. Sarò anche impietosa ma oggi mi ha irritata più delle ultime amichevoli. Sono anche stata combattuta: per una parte di partita ho pensato che Sarri avesse sbagliato a schierarlo, visto che Mertens in cinque minuti ha segnato due gol e ci ha fatto rimontare una partita. Ho pensato che ogni volta che è in scadenza contrattuale o che chiede un aumento dell’ingaggio inizia a giocare male. Ho pensato che sarebbe giusto far fare un po’ di panchina a chi non gioca bene, a chi non ha voglia di essere determinante. Però, poi, ho realizzato che forse è un bene se Sarri e il presidente lo abbiano schierato: è in campo che si vede quanto uno vale. E oggi, mi perdoni Lorenzo, valeva meno di 5 milioni di nocelle. È giusto che sia sotto gli occhi di tutti, soprattutto del suo procuratore – 4

MERTENS dal 53’ – Il suo ingresso porta luce, fortuna, gioia, speranza, velocità e due gol. Era previsto in formazione dall’inizio, a dire il vero – 8

Più eloquente del gol da fori area è stato lo sguardo lanciato alla panchina: chiaro e forte come un “kitammuort”. Sul secondo, invece, avrebbe meritato tutta la panchina addosso, lui sotto osannato e tutto il mondo a gioirgli sopra e intorno. Il futuro, il vaffanculoatuttigliingratimercenari generalizzato. Il Kita eterno. Meno richieste e più dedizione, il pallone ignorante e forte. Evviva – 9

SARRI – Per la squadra di un rivoluzionario come lui, il centrismo è letale. Il Napoli s’infogna nel pantano del centro e rimane sulle gambe. Vorremmo chiedergli il perché di alcune scelte, ma anche l’anno scorso a Sassuolo steccò la prima – 6

Il primo tempo lo ha sbagliato, diciamolo. Ci ha capito poco, quantomeno. Ma in panchina ha delle ‘riserve’ validissime e ha corretto il tiro. Siamo solo all’inizio, ci ha abituati a perdere le prime e abbiamo già pareggiato. Risultato, tutto sommato giusto, data la prestazione. Alla prima di campionato, comunque, mi sento ancora abbastanza tranquilla nel dire che pure stavolta non retrocederemo – 6

ARBITRO GIACOMELLI – Il Napoli reclama due rigori e siamo solo alla prima. Lui concede e Rocchi toglie. Imbarazzante – 3

Quello che vuoi, ma Rocchi adda murì, dopo Gonzalo Gerardo Higuain ed in modo un tantinello meno doloroso, ovvio – 2

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