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Ottavio Bianchi: «Napoli, lo scudetto è possibile ma smettila di lamentarti»

Dopo Sacchi, ecco un altro “incompetente” intervistato dal Mattino: «Basta piangere, il punto debole di Napoli è che si lamenta sempre».

Ottavio Bianchi: «Napoli, lo scudetto è possibile ma smettila di lamentarti»
Ottavio Bianchi e Diego Armando Maradona

Ottavio Bianchi come Arrigo Sacchi. I due rivali nelle corse scudetto degli anni Ottanta, evidentemente a libro paga del Napoli, parlano oggi di una stagione positiva per gli azzurri. Se Sacchi è «curioso», l’ex tecnico azzurro parla addirittura di scudetto. E, raccontando, fa dei paralleli interessanti tra oggi e trent’anni fa, l’estate 1986 e quella di oggi. L’intervista è stata pubblicata oggi dal Mattino: «Resto convinto che questo Napoli possa lottare per lo scudetto. E che possa anche vincerlo. Ma con un paio di condizioni: che si smetta di rimpiangere Higuain o di pensare a lui come un traditore. Basta. Per prima cosa perché è una mancanza di fiducia e anche rispetto per chi dovrà giocare al suo posto. E poi perché il punto debole del Napoli è stato sempre lamentarsi per le cose che subisce».

A proposito del calciomercato dice: «C’è una signora squadra, anche io nell’86 iniziai la stagione un po’ deluso per qualche acquisto che non era arrivato (Junior, ndr): ora c’è l’amarezza per l’addio di Higuain ma ci sono Gabbiadini e Milik mica due sbarbatelli… E poi la cessione dell’argentino è stata un affarone per tutti». Bianchi non è così convinto che la Juve ammazzi il campionato, anche se ovviamente considera i bianconeri favoriti davanti al Napoli e alla Roma.

Suggerisce a Sarri di non pensare al trentennale dello scudetto. «Pensi solo che il suo compito è quello di migliorare l’ultimo piazzamento. Noi eravamo arrivati terzi, potevamo anche piazzarci secondi… Invece vincemmo lo scudetto». Gli incompetenti, tutti, si sono dati appuntamento oggi per parlare bene del Napoli. Per spingerlo. Nunn’è peccato, anche se alcune cose non sono andate proprio bene.

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