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De Laurentiis a Repubblica: «Siamo in Champions, eravamo in C. Ma non mi accontento mai»

Le parole del presidente del Napoli in un’intervista a Repubblica.

De Laurentiis a Repubblica: «Siamo in Champions, eravamo in C. Ma non mi accontento mai»
Aurelio De Laurentiis

Intervista di Aurelio De Laurentiis a Marco Azzi di Repubblica. Risposte brevi, si parla di tutto e si finisce poi al calcio, ai dodici anni di Napoli e ai risultati del suo progetto sportivo. Questi i passaggi fondamentali in riferimento alla sua esperienza come dirigente sportivo: «Missione compiuta con il Napoli ai vertici del calcio? Assolutamente no, per me è sempre tutto un work in progress. Il mio motto, nel calcio come nella vita, è “chi si ferma è perduto”. Spesso, nella mia vita, ho avuto a che fare con persone che mi dicevano “Chi me lo fa fare?”. Ed è un atteggiamento che la città di Napoli incoraggia. Quando appresi del fallimento del club mi lanciai anima e corpo nella nuova avventura. Pure per spirito di servizio, sicuro: la città intera era stata ferita, mortificata. Poi, nel 2004, ho iniziato una full immersion, dalla C fino alla Champions: non si smette mai di imparare, nonostante l’orgoglio di essere risaliti tra le prime venti squadre top, nel mondo. Dodici anni fa eravamo intorno al cinquecentesimo posto nel ranking».

Napoli: una scelta di vita: «Ero sul punto di trasferire tutti i miei affari negli Stati Uniti, in quella estate del 2004, La città ha attraversato momenti difficili in questi 12 anni: è stata martoriata dalla munnezza, dalla tragedia della Terra dei Fuochi e dai cantieri sorti un po’ dappertutto. Sono stati anni complicati, ma questo non ci autorizza a buttare la spugna e tantomeno a piangerci addosso. Penso spesso che ci vorrebbe un comitato per la città, con il popolo, gli industriali, i politici, gli intellettuali. Anche noi del Napoli. Per un mese ci si accapiglierebbe, ma poi verrebbero fuori sei o sette priorità di interesse comune. Nel nome della programmazione, che a Napoli manca. Metterei il sindaco eil Presidente della Regione al comando di questo comitato. De Magistris? Mai avuto problemi con lui, abbiamo sempre avuto rapporti collaborativi. I problemi nascono dopo, quando si spegne la luce del sindaco e entrano in gioco altri fattori Ad esempio, avrei voluti fare a mio spese e in 40 giorni, lavorando anche di notte, gli interventi più urgenti per il San Paolo. La burocrazia ha fermato tutto».

Il futuro del Napoli: «Con il cinema ho vinto per tanti anni e in tanti premi, voglio farlo nel calcio. Il secondo posto come obiettivo massimo? No, mai accontentarsi: bisogna puntare sempre più in alto, ai traguardi più ambiziosi. Allo stesso tempo, però, guai a dare per scontato o sminuire un secondo posto. Ricordiamoci sempre da dove siamo partiti: in serie C. Il nostro Napoli, a settembre, giocherà la Champions».

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