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Gabriele Marcotti sull’Italia di Conte: «Basterà la tattica per compensare la mancanza di talento?»

Gabriele Marcotti sull’Italia di Conte: «Basterà la tattica per compensare la mancanza di talento?»

Ci siamo, è la notte di Italia-Belgio. Questa sera scopriremo cos’è davvero l’Italia di Conte, al cospetto di un avversario forte e motivato a fare bene. E, soprattutto, pieno di calciatori di talento. Quello che, di converso, sembra invece mancare alla squadra di Conte. Gabriele Marcotti, prestigiosa firma internazionale di Espnfc, ha scritto e pubblicato un’analisi sulla nazionale del tecnico salentino, che attraverso lo studio e l’applicazione tattica prova a compensare quella che è na storica e conclamata mancanza di talento nell’organico a disposizione.

Il primo pensiero dice già tanto: «Conte può influenzare l’impegno e atletismo in una certa misura. Egli può ispirare e motivare, anche se non è il Mago di Oz: se ha un leone codardo davanti, non può dargli coraggio; se c’è un uomo di latta a centrocampo, non può fornire un cuore. Conte può lavorare sulla forma fisica e l’agilità dei suoi giocatori, e adattarle a un torneo che dura un mese. Se è intelligente su questo punto, può ottenere un piccolo margine di guadagno in questo senso. Ma stiamo parlando di guadagni marginali. Dove Conte può avere l’impatto maggiore è l’aspetto tattico. Data la secolare ossessione italiana, sublimata in lunghe e ripetitive sedute di questo tipo, si può almeno contare su un gruppo di giocatori che sarà ricettivo a questo genere di lavoro».

Quindi, come dire: lì dove non possono arrivare la qualità dei miei calciatori, io faccio arrivare l’organizzazione di gioco. Tanto da, come si legge, fissare delle sedute esclusivamente tattiche chiuse ai tifosi e persino ad alcuni funzionari federali. Un modo per tenere tutto secretato e sotto controllo, a partire da un modulo ibrido: un 3-5-2 solo nominale che diventa 4-4-2 oppure 3-3-4 in fase offensiva. Anche per questo, come scrive ancora Marcotti, il ct ha privilegiato giocatori dalla collocazione di gioco fluida: Candreva ed El Shaarawy sono due ex attaccanti in grado di ricoprire diversi ruoli, Darmian è un difensore per tutte le posizioni. È una questione anche di resistenza, poi. Non solo di versatilità.

E qui entra in campo il concetto dello “sputare sangue” che il Ct ha fatto proprio in questo periodo, attraverso dichiarazioni e scelte di formazioni. Prima tra tutte, leggiamo, «quella di sostituire gli infortunati Verratti e Marchisio con Parolo e  Giaccherini, due operai che faranno il loro lavoro, ma non possono essere tenuti a contribuire molto di più». Secondo Marcotti, Conte vuole tornare alla vecchia condizione della “difesa a oltranza”, grazie allo sfruttamento del blocco arretrato bianconero, e giocarsi le sue carte da outsider. «Nell’anno in cui il Leicester ha vinto la Premier, e in un mese di calcio, del resto, tutto può succedere. Anche che una squadra che va all’Europeo cercando solo di “sputare sangue” possa portare a casa la vittoria».

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