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Horncastle: «L’Italia di Conte è la Nazionale più mediocre da molti anni in qua»

Horncastle: «L’Italia di Conte è la Nazionale più mediocre da molti anni in qua»

In pochi credono nell’Italia di Conte, a cominciare dagli stessi tifosi italiani. Questo, in estrema sintesi, il succo dell’analisi che James Horncastle ha pubblicato oggi su Espnfc. Il giornalista inglese scrive di Italia, di Conte, e delle bassissime aspettative intorno a questa Nazionale a pochi giorni dall’esordio europeo.

Si comincia con un lungo racconto della serata di Raiuno, in cui il ct ha presentato i 23 convocati che disputeranno la kermesse continentale. Un modo, secondo Horncastle, «per rendere la squadra più umana, più vicina ad un pubblico che era ben intenzionato ma che ha comunque giudicato male questa selezione. I calciatori dovrebbero essere dei veri e propri dei in Italia e tutto questo scetticismo avvalora la sensazione che l’Olimpo è caduto. Questa è la Nazionale più mediocre che l’Italia spedisce ad un torneo importante da molto tempo a questa parte».

Tanto da far nascere paralleli quasi imbarazzanti per la storia azzurra: la Grecia 2004 o la Danimarca 1992, squadre outsider diventate impreviste e improvvise Campioni d’Europa. Potrebbe succedere anche all’Italia, da sempre caratterizzata dalla retorica delle “spalle al muro”, ma questo è «solo un altro segno di quanto le aspettative nel Belpaese siano al minimo storico».

Horncastle, poi, decide di infilare il dito nella piaga, e confronta questa Italia con l’ultima ad aver affrontato un torneo in Francia, i Mondiali 1998: «L’ultima volta che l’Italia ha giocato un torneo importante in Francia poteva contare su Paolo Maldini, Fabio Cannavaro, Alessandro Costacurta e Alessandro Nesta in difesa; e Alessandro Del Piero, Roberto Baggio, Christian Vieri, Enrico Chiesa e Filippo Inzaghi in attacco. Comprensibilmente quindi, la nostalgia è più forte oggi che in altri anni. Sinceramente, l’unica zona della squadra riconosciuta come di livello mondiale è la difesa imperniata sul blocco-Juventus: Gianluigi Buffon, Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci e Andrea Barzagli. L’Italia, con ogni probabilità, dovrà appoggiarsi su di loro più che mai. Anche perché gli infortuni di Marchisio e Verratti hanno privato gli azzurri di due calciatori importanti e in un certo senso spiegano le scelte di Conte, che ha preferito Sturaro, un calciatore di grinta, a Jorginho, in modo da cercare un gioco non troppo orizzontale».

L’ultima parte dell’articolo è una difesa di Thiago Motta, finito al centro delle polemiche dopo che gli è stata assegnata la maglia numero 10: «Conte avrebbe dovuto assegnarla a Insigne, il favorito. O a Bernardeschi, che la indossa anche nella Fiorentina. Invece ha preferito non appesantire di responsabilità questi due giocatori e l’ha data a un calciatore che è stato molto criticato, ma è quello che ha giocato più palloni in tutta la Ligue 1 ed è stato superato, nella stessa graduatoria di Champions, dolo da Toni Kroos del Real Madrid. A dire il vero, i numeri non rendono nessuno meno scettico. Una carenza di ispirazione e talento dovrà essere compensata dal sudore, con Conte che avrà davanti a sé una prova importante per definire le sue qualità di allenatore. Anche eprché questa squadra, in Francia, ha bisogno di una scintilla per fare bene. E questo compito è tutto suo».

 

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