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Squadre ‘B’, ecco le prime resistenze: due club scrivono a Gravina, presidente della Lega Pro

Squadre ‘B’, ecco le prime resistenze: due club scrivono a Gravina, presidente della Lega Pro

Il progetto delle ‘seconde squadre’, mutuato dai campionati esteri, aveva in qualche modo coinvolto ed appassionato tutti. Un sì unanime, per ceracre di risollevare la formazione giovanile nel calcio italiano. Tutto troppo bello, per essere vero. Ecco infatti le prime resistenze da parte dei club interessati in seconda battuta, quelli della Lega Pro. Ovvero, le società coinvolte indirettamente nel progetto approvato in primissima istanza meno di un mese fa.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, due club di terza serie avrebbero scritto al presidente di lega Gabriele Gravina per manifestare le loro perplessità e il loro dissenso verso questa eventualità. Secondo Gravina, l’inserimento delle seconde squadre nei ranghi della terza serie potrebbe aiutare il sistema attraverso «tasse d’iscrizioni elevate che porterebbero risorse alla nostra categoria, oltre che un servizio utile al sistema per la crescita dei giovani».

Nella lettera, i presidenti Giuseppe Pasini (Feralpi Salò) e Walter Baumgartner (Südtirol) hanno sottolineato in primis quanto questa manifestazione «non sia una critica a Gravina, ma soltanto a questa idea». Paradossale, però, il fatto che il primo no all’idea delle seconde squadre arrivi da due ex consiglieri molto vicini al presidente uscente di lega Macalli. Alla base del dissenso, i timori per la regolarità del campionato: «Come potrà essere garantita se queste seconde squadre saranno considerate “fuori classifica”? Il pericolo di falsare il torneo, soprattutto a fine stagione, sarebbe abbastanza serio». Inoltre, sottolineano i due presidenti, «nel corso degli anni le società di Lega Pro hanno ottimamente formato i migliori giocatori delle Primavera dei club di Serie A: con le seconde squadre si rischierebbe di interrompere questo rapporto collaborativo e proficuo per ambo le parti».

Per entrambi i presidenti, sarebbero necessari dei progetti di sviluppo sostenuti dalle squadre di massima serie piuttosto che un progetto che rischia «di svilire ulteriormente il campionato e negare ai club contributi fondamentali per stare in piedi». Si attende ora la risposta di Gravina, che aveva risposto con sollecitudine ed entusiasmo alla proposta delle seconde squadre. 

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