Non c’è pace a Verona, dove la retrocessione quasi matematica in cadetteria sta facendo salire la tensione oltre i livelli di guardia. Se due settimane fa, prima della sfida col Napoli, i tifosi gialloblu avevano attaccato al campo d’allenamento uno striscione intimidatorio («Perdi a Napoli e poi…», in riferimento al detto napoletano “Vedi Napoli e poi muori”), ieri sera si è registrato un altro grave avvenimento. Leandro Greco centrocampista dell’Hellas, è stato vittima di atti vandalici. Prima un petardo esploso a mezzanotte davanti alla sua villetta a schiera, quindi una scala di Cangrande, simbolo del club scaligero, dipinto con la vernice sulla carrozzeria della sua auto, posteggiata davanti a casa.
Non sono stati giorni facili per il Verona, che dopo la sconfitta patita a Napoli ha perso anche in casa contro il Frosinone in un vero e proprio spareggio-salvezza. Il gol del decisivo 1-2, realizzato dal frusinate Frara, è arrivato in pieno recupero e ha praticamente sancito la retrocessione in Serie B dei veneti. Non solo: Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, ha rilasciato alcune dichiarazioni sibilline su un presunto comportamento illecito dei giocatori del Verona, che si sarebbero «scostati» in occasione della rete. Una accusa respinta con forza sia dalla società ciociara che dal Verona, che oggi ha pubblicato sul suo sito un’altra nbota ufficiale per commentare quanto occorso al suo tesserato Greco. Questo il testo del comunicato: “L’Hellas Verona FC stigmatizza con forza quanto accaduto nella notte ai danni dell’auto del calciatore Leandro Greco. Il club esprime solidarietà al proprio tesserato e ripone fiducia nell’operato delle forze dell’ordine che si stanno occupando dell’increscioso episodio“.