ilNapolista

La Juve perde la finale di Coppa Italia primavera e si sfiora la rissa

La Juve perde la finale di Coppa Italia primavera e si sfiora la rissa

Due bellissime partite rovinate dagli attimi finali. Inter-Juventus, finale di Coppa Italia primavera, è stato prima di tutto un meraviglioso doppio confronto. Quello che dovrebbe sempre essere e rappresentare il calcio giovanile: due squadre con tanti calciatori futuribili, di belle speranze; una buona cornice di pubblico negli stadi della prima squadra (l’andata allo Stadium, il ritorno a San Siro); e, last but not least, un risultato sempre in bilico e gol bellissimi (da vedere e rivedere quello di Manaj, gioiellino nerazzurro che ha già giocato diverse volte in prima squadra ed esordito e segnato con l’Albania di De Biasi).

[wpca_cookie_allow_code level=”1″][/wpca_cookie_allow_code]

Poi, però, nel finale, avviene quello che non vorresti mai vedere su un campo di calcio. Figurarsi su uno che sta ospitando quella che, a tutti gli effetti, è ancora una partita tra ragazzini. Tra alunni di calcio che stanno cercando di laurearsi alle università più prestigiose. Tutto in pochi secondi: l’Inter che trova il gol decisivo con Zonta, l’esultanza dell’allenatore Vecchi (che entra in campo a manifestare la sua gioia), poi qualche parola di troppo. Da qui, il parapiglia che coinvolge tutti e che vede il tecnico dei giovani nerazzurri scagliarsi contro Favilli. I due vengono trattenuti nella mischia che ne deriva, che è visivile (parzialmente) in un vide postato su Twitter da Sportitalia, l’emittente che ha trasmesso il match in diretta. i due contendenti, poi, saranno espulsi dall’arbitro.

[wpca_cookie_allow_code level=”1″][/wpca_cookie_allow_code]
Il dopo, come nelle peggiori partite degli adulti, è un susseguirsi di accuse e polemiche. Da una parte del ring Stefano Vecchi, dall’altra il tecnico della Juve Primavera Fabio Grosso. Il primo giustifica così il suo censurabile scatto d’ira: «Ce l’avevo col guardalinee perché la rimessa del gol mi sembrava nostra e il corner nel recupero era per noi, poi Fabio Grosso e Andrea Favilli mi hanno aggredito, io stavo uscendo. Evidentemente lo stile Juventus esiste solo quando vincono». Questa la risposta di Grosso, che ha deciso di mantenere alti i toni della contesa e della poca gradevolezza: «In nove mesi credo non sia mai successo niente nelle nostre partite, nelle loro più di qualcosa e in più di una circostanza».

Un gran brutto spot per il calcio, da qualunque punto di vista lo si guardi. Perché ci sarebbe da sottolineare altro, e invece i media sono giocoforza costretti a raccontare e documentare scene che non hanno nulla a che fare col pallone, con una giocata, con la preparazione tattica e tecnica per una partita. Per un futuro da grandi calciatori, che parte proprio dalla formazione giovanile. Quella che ieri è assolutamente fallita, dopo un bellissimo doppio confronto, in un finale concitato che è da adulti. Ma non da grandi. 

ilnapolista © riproduzione riservata