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“Passion” di Peter Gabriel al Plebiscito: a Napoli per unire i suoni del mondo

“Passion” di Peter Gabriel al Plebiscito: a Napoli per unire i suoni del mondo

Dodici musicisti e più di ventiquattro strumenti per “raccontare” Passion, capolavoro di Peter Gabriel, rivisto e trascritto attraverso voci, quartetto d’archi, percussioni, chitarra e basso elettrico, fiati e live electronics. Una “sfida”, come la definiscono i protagonisti, che vuole verificare la potenza suggestiva e l’impatto emotivo della colonna sonora scritta da Gabriel per il film di Martin Scorsese “L’ultima tentazione di Cristo”, ma che si propone anche come viaggio religioso e antropologico tra le musiche del mondo.

Domenica 13 dicembre, ore 21, nell’imponente cornice di Piazza del Plebiscito va in scena il concerto del “Francesco Albano Open ensemble”. Ultimo appuntamento della rassegna “Musica dello Spirito”, ideata da Massimo Fargnoli, presidente e direttore artistico dell’Accademia Musicale Napoletana, che promette di arrivare dritto al cuore sia dei cultori del genere che dei neofiti.

Qual è la novità, che rende estremamente interessante ed emozionante la “traduzione” dell’opera di Peter Gabriel di questi audaci musicisti napoletani? «Ci sarà tradizione e tecnologia, le pulsioni rituali delle percussioni e le voci arcaiche dei fiati, l’orchestrazione per quartetto d’archi, cellula basilare di moltissima musica occidentale, l’elettronica, che con la manipolazione/destrutturazione del suono ci proietta verso un non luogo geografico ed emozionale che si riconnette perfettamente con l’aspetto arcaico iniziale», spiega Francesco Albano, classe ’69, musicista, arrangiatore e compositore che vanta collaborazioni e produzioni di rilievo nell’ambito teatrale e cinematografico. «Con Passion ho cercato di essere il più filologico possibile rispetto all’opera di Gabriel – chiarisce Albano – mi sono solo consentito il lusso di avvalermi di un quartetto d’archi composto da giovanissimi e di trascrivere un coro di voci bianche presente nella versione originale in un quartetto d’archi, appunto».

Splendido lo scenario nel quale si svolgerà il concerto: un anfiteatro naturale tra le scale di San Francesco di Paola e il palco. Il tutto arricchito dalle suggestive luci colorate sotto il colonnato, pensate dal maestro Fargnoli, e che resteranno accese fino al termine del fitto programma di eventi “Natività” (visite guidate, concerti, teatro e mostre) promosso dal Comune di Napoli (fino al 10 gennaio).

Passion a Napoli è soprattutto la passione e l’entusiasmo che hanno spinto musicisti provenienti dalle più disparate esperienze artistiche a sperimentare ancora una volta nuovi percorsi, attraverso le sonorità di strumenti “classici” mescolati a strumenti etnici della tradizione maghrebina, del Medio Oriente e dell’India.

Un fiore all’occhiello per Francesco Albano, che ha toccato il primo strumento all’età di 4 anni: «tirai fuori le mie prime note dalla chitarra di mio fratello che ci rimase un po’ male, erano settimane che ci provava». E che da allora ha toccato quasi tutti gli strumenti: «strumenti che non suono? Beh, sono tanti. Non suono il violino, l’oboe… ». Scherza Francesco, un pozzo di cultura e di semplicità, e si schernisce. Ma Albano è reduce da esperienze professionali come la collaborazione con il violinista Lino Cannavacciuolo per la produzione della colonna sonora della Nuova Squadra (fiction di successo su Rai 3), ha partecipato a diversi Festival di Todi, sound e visual design del “Prometheus#2”, spettacolo per la regia di Raffaele Di Florio, presentato all’ultima edizione del Festival Benevento Città Spettacolo. «Per Passion ho unito una serie di collaborazioni precedenti, tra le quali quelle con Paolo Cimmino, Riccardo Veno e Salvio Vassallo. Con tutto quello che sta accadendo nel mondo, l’intento di questo concerto è anche quello di creare un po’ di pace tra le religioni, attraverso connessioni emozionali e meta-musicali, dove l’ipotetico racconto della Passione di Cristo si rivela, in realtà, una traccia pan-religiosa, un invito ad una fusione delle emozioni in un comune giardino dell’anima».

Il concerto si avvale della collaborazione (ha coordinato la parte ritmica) e della partecipazione (batteria e percussioni) di Salvio Vassallo. Un’occasione da cogliere al volo per ascoltare Salvio, da quasi due anni lontano dai palchi, che a questo concerto – afferma – non poteva mancare «per quello che rappresenta e per il legame che esiste tra i musicisti che ne fanno parte». Batterista (si definisce ex batterista, ma io che ho avuto la fortuna di ascoltarlo in tempi quasi non sospetti, posso dire che suona la batteria come fosse un pianoforte), arrangiatore e produttore, Vassallo ha diviso studi e palchi con artisti del calibro di Claudio Baglioni, Peppe Barra, 99 Posse, Roy Paci, Enzo Gragnaniello, Nino Buonocore, Ivana Spagna, Tony Esposito, Eugenio Bennato, Sal Da Vinci, Louis Bacalov e, naturalmente (nel senso che l’esperienza, la più emozionante e attesa, si è rivelata assai naturale) con Peter Gabriel e gli Spaccanapoli (band folk prodotta dallo stesso Gabriel).

Salvio ha suonato dappertutto: in sud Africa, in Madagascar, ma anche a Budapest, allo Sziget Festival, sullo stesso palco calcato dai Radiohead. È reduce dal successo del suo album “Il tesoro di San Gennaro”, pietra miliare per gli appassionati del genere, ma in classifica per settimane con Pino Daniele e Clementino, definito e conclamato come uno degli esperimenti più riusciti di rilettura elettronica della tradizione musicale napoletana, che si avvale della voce di Valentina Gaudini (ci sarà anche lei sul palco domenica). Ora si prepara all’uscita del volume 2, ha in cantiere una sfilza di progetti, tra i quali un lavoro sul melodramma (sempre in chiave elettronica) e un sogno nel cassetto: «Non è escluso che io faccia ancora qualcosa con la cultura araba. Molti anni fa sono stato in Siria, ero lì per due rappresentazioni, a Damasco e ad Aleppo, accompagnavo con il pianista Francesco D’Errico le performance di Adonis, il più grande poeta arabo vivente, candidato più volte al Nobel. E ho constatato che si tratta di un mondo completamente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati a pensare. C’è un livello culturale altissimo, in Medio Oriente la poesia ha la stessa popolarità che ha da noi il calcio. Sto pensando ad un lavoro che coinvolga Adonis e una voce nota nel mondo, sempre araba», di cui però Salvio preferisce non rivelare ancora il nome.

Passion va in scena subito dopo Napoli-Roma. Lo sanno anche loro, musicisti e ideatore, tutti tifosissimi del Napoli. «E infatti, diciamo che l’unico neo… è che mentre ci prepariamo, aggia pure vedè addo’ me l’aggia vedè», dice Francesco. Salvio è più ottimista: «Ci sarà un bar a piazza del Plebiscito? Siamo nel cuore di Napoli… vabbè al massimo userò il telefonino».
Alessandra Buono
 

Domenica 13 dicembre 2015 – Piazza del Plebiscito – Napoli – Ore 21

Francesco Albano Open ensemble in concerto

PASSION di Peter Gabriel

Per la rassegna “Musica dello Spirito”, un progetto di Massimo Fargnoli, nell’ambito del programma del Comune di Napoli “Natività- Natale 2015 a Napoli”

Forza Napoli

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