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Povero tifoso, illuso e tradito. Il Palermo sembrava il Barcellona di Guardiola

Povero tifoso, illuso e tradito. Il Palermo sembrava il Barcellona di Guardiola

Povero tifoso, a illudersi che il Napoli da brutto anatroccolo si fosse davvero trasformato in leggiadra principessa di un mediocre torneo, capace finalmente di dare continuità alla propria striscia positiva, imponendosi, com’è ovvio che sia, al domicilio della modesta ex capitale del regno delle due Sicilie. Illusione d’amore, per carità, ma mai talvolta come questa volta dettata da una discreta iniezione di fiducia per le ultime uscite azzurre, cuore e concretezza, al di là dell’ingorgo da tangenziale il lunedì mattina a cui somigliano sempre di più le idee della guida tecnica iberica di quest’anno. Squadra che vince si cambia, questo si insegna a covercia?os evitentemente, e allora meglio mettere in abbattitore lo scoppiettante Gabbiadini delle ultime domeniche, dovesse il Napoli non poterne farne a meno in Turkmenistan per la fondamentale gara di Cempionz B, affidando di nuovo le sorti della tre quarti all’hombre impomatato dell’eterno vorrei ma non posso, pronto comunque alla definitiva consacrazione per il campionato che verrà. Aggiungete poi la serata no del pipita, in perenne sosta al di là della linea del fuorigioco senza grattino, l’anamnesia di un Rafael inadeguato persino a smistare le raccomandate a un minicondominio dei Camaldoli e le imbarazzanti prestazioni di marechiaro e giorgigno, e la frittata è fatta. Tutta gente che non avrebbe di certo sfigurato nella puteca di Ciro Guarracino oggetti d’altri tempi a Poggioreale, mentre i ragazzotti in rosanero sembravano a tratti il Barcellona di Guardiola buonanima, pressing alto, tiki taka a go go e palla in tribuna all’occorrenza, senza andare troppo per il sottile. Spiace, e molto, perché il tifoso, pur di coltivare il sogno del sesto squillo consecutivo, aveva persino rimandato la cenetta a barlume di candela con la dolce Annarella da Palifierro a Pusilleco, barattandolo con una suite extra lusso a padre Pio per la prossima sosta di campionato. Grave errore, purtroppo, però l’amore é amore e una prestazione come quella di stasera sono corna, non relazione libera. Qualcuno però adesso lo spieghi anche al fedifrago in panchina.
Otto Tifoso

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