Io, in lotta per la legalità a Quarto, vi spiego perché amo Rafa Benitez

Amo Rafa perché è un uomo sincero, sin dalla sua prima dichiarazione: il calcio è tutta una bugia. Amo Rafa perché in pochi mesi a Napoli ha visitato più lui la città che Mazzarri in quattro anni e molti napoletani in una vita intera. Amo Rafa perché sin prisa ma sin pausa lo tatuerei sul […]

Amo Rafa perché è un uomo sincero, sin dalla sua prima dichiarazione: il calcio è tutta una bugia.
Amo Rafa perché in pochi mesi a Napoli ha visitato più lui la città che Mazzarri in quattro anni e molti napoletani in una vita intera.
Amo Rafa perché sin prisa ma sin pausa lo tatuerei sul braccio se mi piacessero i tatuaggi.
Amo Rafa perché ci mette la faccia, sempre, a differenza del nostro presidente che compare solo quando si vince.
Amo Rafa perché appena arrivato ha chiesto di vedere la Primavera del Napoli, probabilmente Mazzarri non sapeva neanche ci fossero altre squadre.
Amo Rafa perché senza di lui non avremmo Higuain, Reina e gli altri.
Amo Rafa perché con lui so cosa mi aspetta in futuro: un calcio divertente un comunicatore avvincente, un progetto ambizioso un respiro internazionale.
Amo Rafa perché parla dei singoli.
Amo Rafa perché guarda al presente ma anche al futuro, alla squadra ma anche alla società.
Amo Rafa perché sa zittire i commentatori di Skyjuve con un sorriso. Non è perfetto, non è un angelo caduto dal cielo, ma da ora in poi a sentire i nomi degli altri allenatori mi viene l’orticaria.
Amo Rafa e lo tradirei solo per Mou.
Amo Rafa e se me lo togliete non farò più l’abbonamento al Napoli.

Quelle sopra sono solo alcune delle ragioni per adorare Rafa e schifare chi non è con lui, vuoi in buonafede (i tifosi), vuoi in malafede (un nutrito gruppo di giornalisti sportivi che non vedono l’ora di farlo fuori). L’arrivo del tecnico madrileno ha scatenato la piazza napoletana, ha fatto passare quasi in sordina l’addio di Cavani e la lenta rivoluzione che il Napoli sta portando avanti. O con lui o contro. In una società dove il Presidente latita e compare solo all’indomani delle vittorie, i dirigenti sono figli della nuova gestione, giovani e poco avvezzi al mondo dei media, Rafa si è caricato sulle spalle il Napoli, la sua comunicazione, il mercato e per certi versi la struttura societaria.

Dietro la faccia da persona perbene, mai sopra le righe, sempre sorridente, si nasconde un uomo con gli attributi (non potrebbe essere altrimenti). Uno che ti rifila una rasoiata con il sorriso e si prende sempre le sue responsabilità. In un ambiente schizofrenico dove da una parte c’è il tifo che contesterebbe De Laurentiis anche se comprasse Messi (ormai è finito, vince solo con il Barcellona…) dall’altra la stampa che, tenuta fuori dall’entourage del Napoli, è pregiudizialmente contro, Rafa ci mette sempre la faccia e ci viene a dire che si vince con il lavoro, il sacrificio ed ancora il lavoro. Si vince con la programmazione, con il settore giovanile, con lo stadio etc. A chi non farebbe piacere vincere subito lo scudetto, ma entrare e rimanere nel calcio che conta è secondo me più importante. Lo scudetto è una naturale e logica conseguenza.

Da due anni porto avanti insieme ad un gruppo di persone di buona volontà l’esperienza del Quarto Calcio. Tra enormi difficoltà, diffidenze, a volte scherno vero e proprio. Gli uomini di calcio mi dicono che si deve fare in un certo modo, che se vuoi vincere devi scendere a compromessi, devi fare patti con il diavolo. Che il calcio è fatto da competenti. Bene, un avvocato tifoso ed un dirigente che non sapeva neanche chi fosse Prandelli hanno portato la squadra a vincere il campionato rispettando certe regole di etica e senza compromessi. È dura, infinitamente più dura, ma cento volte più appagante. Per questo sono grato a Benitez, per averci liberato dallo spettro di Maradona, per averci riportato in Europa, e non solo giocando la Champions, per aver messo al centro del villaggio la squadra, il progetto, l’etica del lavoro della fatica e non il singolo. E se Rafa va via straccio l’abbonamento.
Luca Catalano (amministratore giudiziario della “Nuova Quarto Calcio per la legalità”)

Correlate