Non sono rafaelita, non sono stato mazzarriano e, anzi, non mi piacciono per niente i suffissi aggiunti a certi nomi come va di moda oggi: da berlusconiano, renziano, alfaniano ecc… Giudico di partita in partita, mi emoziono per una bella giocata e mi arrabbio per qualche errore grossolano. Va però detto che da alcune partite comincia a farsi largo il gran lavoro che Rafa Benitez sta facendo con la squadra. È un Napoli spavaldo, sicuro (forse pure troppo), una compagine di livello europeo che gioca un gran calcio nonostante qualche lacuna in organico, in particolar modo a centrocampo.
Cominciano a delinearsi e a diventare sempre più precisi determinati meccanismi, soprattutto in difesa. Al punto che Britos, fuori per molto tempo, è ancora in ritardo nell’intesa con la squadra. Nasce così il gol dell’Atalanta: lancio lungo dalla retroguardia orobica, Albiol corre naturalmente in avanti per mettere in fuorigioco gli attaccanti bergamaschi, ma Britos resta invece basso tenendo tutti in gioco. Probabilmente, con Fernandez in campo, quel gol si sarebbe evitato.
È una necessità giocare con la difesa alta per consentire al modulo di Benitez di funzionare a pieno regime, in caso contrario il centrocampo (come accaduto in diverse circostanze) annaspa pericolosamente. Nasce da questa esigenza anche l’esclusione di Paolo Cannavaro, troppo abituato con Mazzarri a fare il libero aggiunto, più che un difensore per una linea a quattro. Se i centrocampisti soffrono è spesso colpa della difesa che resta troppo bassa. È un rischio alzare di tanto la linea difensiva, ma Benitez deve obbligatoriamente fare così, a maggior ragione se in organico non ha difensori molto veloci e tra i centrocampisti l’unico vero guerriero in grado di fare filtro è Behrami.
Per questi motivi Rafa non ritiene una priorità acquistare un difensore in questa sessione di mercato. Del resto di fenomeni in giro ce ne sono pochi e Fernandez sta dimostrando una buona intesa con Albiol che sta aiutando tantissimo la crescita dell’argentino. Serve però un rincalzo a centrocampo, non soltanto per ragioni numeriche, dove per 2 posti disponibili ci sono soltanto 3 giocatori. Serve soprattutto maggiore fisicità per un Napoli che è già abbastanza leggerino con le tre mezzepunte. È per questo che i due indiziati a vestire la maglia azzurra sono Capoue e M’ Vila (per quest’ultimo stravedo). Due corazzieri dai piedi discreti, uno dei quali dovrebbe rimpiazzare Inler che troppo spesso provoca pericolosissime ripartenze per difetti di misura nei passaggi.
Jorginho è invece solo un inserimento prospettico… chissà… forse per rimpiazzare Hamsik tra un anno o due…
Resta, del Napoli di quest’anno, la stratosfericità dell’attacco per numero di gol e spettacolarità delle giocate. E poi è il Napoli che ha fatto più punti da quando ci sono i 3 punti a vittoria. Insomma, dopo iniziali e fisiologiche sbandate, sembra che questo Napoli sia sempre più ad immagine e somiglianza di Benitez. Manca ancora tanto per colmare il gap con la Juventus in Italia, soprattutto quella cattiveria agonistica che nel nostro campionato è essenziale per costruire le vittorie. Eppure, ne sono convinto, che sia la Juve a dover inseguire il Napoli sul respiro europeo del gioco e della mentalità. Galatasaray docet.
Non sono rafaelita, però questo Napoli delle ultime partite mi piace assai assai.
Valentino Di Giacomo
Io, non rafaelita, sono ammirato dal gran calcio del Napoli di Benitez
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