Strootman piazzato davanti al portiere del Chievo, per chiudergli la visuale mentre sta piazzando la barriera. Dainelli che spintona il romanista mandandolo via. Ve la ricordate la scena? Bene, Garcia l’ha copiata da quello che succede in Spagna, dove stanno lavorando sugli ultimi trucchetti utili a sfruttare le innovazioni sulle regole del fuorigioco. Il Napolista ha già parlato dello schema Insigne, con il quale il Napoli passò in vantaggio a San Siro contro il Milan. Ma nel caso spagnolo, copiato da Strootman, siamo ai confiti dell’irregolarità e forse un passo oltre. La regola, modificata a giugno, dice che il fuorigioco è da fischiare se un calciatore in posizione irregolare interferisce con un avversario, impedendogli cioè che giochi il pallone oppure ostruendogli chiaramente il campo visivo o contendendogli il pallone.
Il punto chiave è nell’avverbio CHIARAMENTE. Il comitato tecnico degli arbitri spagnoli giudica regolari tutte le azioni in cui il portiere abbia una visuale sufficiente. E allora via con il festival degli espedienti. Se una volta, prima di calciare una punizione, si sistemava un compagno all’interno della barriera avversaria, adesso il compagno può sistemarsi pure alle spalle, in quella posizione che un tempo sarebbe stata considerata di fuorigioco. E’ così che il Siviglia ha fatto gol al Rayo Vallecano, con Rakitic, e con la copertura di Cala. Niente rispetto a quanto fatto dal Granada, in gol nello stesso modo, in fuorigioco addirittura più sfacciato, sul campo del Levante nello scorso fine settimana. L’uomo piazzato dietro la barriera era sistemato proprio davanti al portiere. Il comitato arbitrale spagnolo ha precisato che il fuorigioco viene fischiato solo se il calciatore ostruisce la libertà di movimento. Se non tocca il pallone, vale tutto.
Ne parla oggi El Paìs. Non è abbastanza chiaro se anche l’Italia accetta questa interpretazione della regola sulla visuale del portiere. Non sarebbe il caso di chiarirlo prima che un episodio ci metta di fronte ad altre polemiche?
Desmond Digger