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Napoli-Roma all’insegna del gol. Facciamo attenzione alla prima mezz’ora dei giallorossi

Il girone d’andata si chiude al San Paolo con la Roma dell’attacco atomico (Osvaldo influenzato, Totti ci sarà, Destro centravanti), che viaggia alla media di 2,3 gol a partita, squadra corsara in trasferta, o vince (5volte) o perde (4), mai un pareggio. Serata sotto le stelle e fuochi d’artificio. Difficile fare previsioni dopo la sosta natalizia. Molti “vizi” potrebbero venire a galla e per giunta la Roma s’è fatto un viaggio in America, al sole della Florida, che Zeman non ha gradito. Il Napoli è rimasto a casa, a metà settimana sono tornati i sudamericani, nello spogliatoio non ci sono più Aronica e Dossena, la “rosa” dei difensori è ridotta all’osso.

Partita apertissima ad ogni sorpresa. Per le qualità superiori delle due squadre in fase offensiva si annuncia una serata di gol. Novità nel Napoli: ci sarà Pandev e non Insigne, influenza e matrimonio a frenarlo. Il Napoli deve difendersi dall’attacco della Roma in classifica (-2), pronta al sorpasso, e riprendere la corsa per il secondo posto (-2 complice la penalizzazione).

La Roma è pericolosa nella prima mezz’ora (un quarto dei 42 gol segnati nei primi venti minuti, la metà nel primo tempo). Punta a occupare la metà campo avversaria non con la veemenza della Juve ma con azioni manovrate sugli esterni Lamela e Balzaretti, gli inserimenti dei centrocampisti (De Rossi al tiro dalla distanza) e la regìa mobile di Totti che Zeman ha restituito a una seconda giovinezza, pronto a lanciare gli attaccanti, prontissimo a concludere con le sue conclusioni magiche.

Frenare e sorprendere la Roma nel suo prevedibile inizio arrembante potrebbe indirizzare il risultato del match. Il suo attacco caliente ha fallito una sola volta, a Verona col Chievo, unica partita senza segnare (0-1). La Roma ha sempre il gol in canna. La difesa del Napoli, che è pur sempre la seconda del campionato, avrà una serata impegnativa e dovrà essere ben protetta dai centrocampisti.

La Roma verticalizza la sua offensiva con più passaggi rispetto alle più essenziali ripartenze azzurre che, nei momenti di grazia, tagliano il campo. Come il Napoli, la Roma non tiene palla a centrocampo e non sa gelare la partita con un palleggio difensivo. Sarà un match di attacchi e contrattacchi. Non ci saranno valzer nella zona centrale. Qui Inler e Behrami dovranno contrastare e ribaltare il fronte senza attardarsi. La palla deve correre veloce per disorientare la difesa romanista (incassati 12 gol più del Napoli).

Punta di diamante sarà Hamsik, il più recente cannoniere del derby del centro-sud, che ha castigato la Roma cinque volte (3 gol in casa, 2 fuori). Sul fronte opposto, primeggia Totti con 7 reti. Hamsik giocherà probabilmente più a ridosso delle punte per sbilanciare il 4-3-3 di Zeman col sacrificio di Maggio e Zuniga in copertura. Cavani, da sei partite sempre in gol fra campionato e coppe, può dissolvere la difesa romanista che però ha al centro il brasiliano Leandro Castan come uno stopper dei vecchi tempi, forza fisica e preponderanza nel gioco aereo. Il Matador dovrà attaccare dalle fasce per non cadere nella morsa del brasiliano. E’ abituato a farlo, da centravanti molto mobile.

Difficilmente la partita sarà tatticamente bloccata. Si annuncia piuttosto come un happening del gol con ribaltamenti continui. L’insidioso gioco sulle fasce della Roma suggerirà a Mazzarri una difesa più munita con la protezione degli esterni di centrocampo (Maggio-Balzaretti, un duello determinante). E’ un match tutto da scoprire all’insegna della vera essenza del gioco del calcio, far gol, divertire, correre senza tregua.


Da quando il Napoli è tornato in serie A, le sfide al San Paolo con la Roma sono state sempre durissime (una sola vittoria, un pareggio, tre sconfitte), meglio in trasferta (una vittoria, tre pareggi, una sconfitta). C’è da recuperare il trend negativo. Non sarà facile. Ci vorrà una serata d’audacia e di molta corsa.

MIMMO CARRATELLI

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