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Champions o campionato? Non voglio scegliere

“Gli uomini si dividono in uomini d’amore e uomini di libertà, a seconda che preferiscano vivere abbracciati gli uni con gli altri o preferiscano vivere da soli, per non essere scocciati…

…l’uomo di libertà preferisce l’albero di Natale, l’uomo d’amore invece preferisce il presepe”.
Così  si esprimeva  il Professore Bellavista al cospetto dei suoi interlocutori quando disquisiva filosoficamente sulla natura umana e quando doveva inquadrare il suo interlocutore chiedeva : presepe o albero?

Champions o Campionato?

E’ da un po’ di tempo che tra i tifosi,  e  addetti ai lavori ci troviamo di fronte al dilemma e a dibattere su cosa scegliere e quale sia l’obiettivo da perseguire.

E’ inutile sottacere che se tale discussione sia andata oltre un limite fisiologico, che è nelle cose, è anche grazie al fatto che alcune dichiarazioni della società, in primo luogo del Presidente, ma anche quelle del mister  su qualificazione agli ottavi e sesto posto,  hanno incanalato il confronto  sulla priorità degli obiettivi stagionali o sul limite della famosa asticella come testimonia anche il dibattito sviluppatosi sul Napolista.

Champions o Campionato? No, mi rifiuto di rispondere e di scegliere.

Ma dove sta scritto che dobbiamo scegliere su quale competizione puntare?  Voglio chiedermelo proprio oggi, ancora inebriato dalla splendida prestazione  con l’Udinese  a conferma che anche in campionato siamo lì nonostante alcuni passi falsi.

La mentalità di una grande squadra è quella di scendere in campo sempre per vincere a prescindere dalla competizione, sia che affronti squadre dell’élite calcistico europeo, che si chiamino Bayer o Manchester City, sia che incontri  squadre che hanno l’obbiettivo di salvarsi come il Chievo.

So bene che ci sono partite che per il solo fatto di giocarle ti danno stimoli e concentrazione giuste per affrontarle al massimo del rendimento, individuale e collettivo, ma è proprio nella capacità di mantenere la stessa applicazione  e voglia di vincere  quando incroci squadre piccole e medie che si caratterizza e si differenzia una bella squadra da una grande squadra o, come si ama dire oggi, un top team.

Così come so bene che uno non decide a tavolino se una partita non si debba giocare per vincerla, ma il problema è la mentalità e i meccanismi inconsci che possono determinare involontariamente a mollare in specifici  incontri o a determinare inconsapevoli alibi.

E allora non capisco il senso di una discussione che vuole portarci, seppur involontariamente, su un terreno manicheo : Champions o campionato, albero o presepe.

No, ambiamo ad essere una grande squadra e una grande società e allora non voglio scegliere, gioco tutte le partite per vincerle poi posso non riuscirci ma questo deve essere lo spirito con cui le si affronta.

Amore e libertà sono due parole a me molto care perché le ritengo la quintessenza della vita di un uomo o di una donna, due ingredienti decisivi per vivere e non si può fare a meno di uno dei due se si vuole una vita piena e dignitosa.

Allora voglio essere sia un uomo d’amore sia un uomo di libertà.

Presepe o albero? Champions o campionato?

Non so se e quanti siano gli alberisti  e  i presepisti nel popolo napolista  ma so per certo, pensando a me stesso, che noi malati azzurri siamo in fondo un po’ bambini dentro proprio perché  viviamo con amore  viscerale  la nostra passione per la maglia  e, come tutti i bambini, non vogliamo scegliere perché ci piace avere in casa sia il presepe che l’albero.

Presepe e albero. Champions e campionato perché siamo un popolo sia d’amore che di libertà.

Peppe  Napolitano

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