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Lo zainetto di Cavani sui banchi di scuola in Brianza

Questo pomeriggio l’ho rivisto. Ai margini dell’operosa Brianza, all’uscita della scuola c’era lui, col suo bello zainetto di Cavani e la maglietta azzurra di ordinanza. Il classico bambino napoletano, corto no, ma nero e ben pasciuto si dalle sapienti mani di mamma evidentemente napoletana, si! L’avevo gia’ visto l’indomani della vittoria col Milan. Ora si e’ ripresentato, dopo la vittoria con il Villarreal.
Domenica scorsa poi in gelateria era stato il mio pargolo maggiore, con maglietta di ordinanza, a essere additato da una madre al diletto discendente: “guarda che maglietta che ha!”
E’ un fenomeno che e’ cominciato l’anno scorso, quasi in sordina, del Napoli si parla in pubblico e non si nascondono piu’ i colori. Talvolta con piacevoli sorprese, come quando all’indomani della partita con la Lazio, a una partita di basket del pargolo maggiore, incocciai due genitori di compagni del suddetto  col primo che chiedeva al secondo “allora l’hai vista la partita?” e lo sventurato che rispose, con voce flebilissima e rauca “sto ancora urlando per il goal di Cavani”. E io che lo vedevo sempre con la radiolina e le cuffie, e lo evitavo per non sapere in anticipo dei risultati perche’, Dio solo ne sa il motivo, l’avevo preso per interista! E vogliamo parlare della pizzeria napoletana,  ritrovo piu’ o meno informale della comunita’, ormai totalmente bardata di azzurro?
Che un’onda azzurra stia per sommergere la Padania?

di Eugenio Angelillo

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