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E se al semaforo un milanese passa con il rosso?

Questa è una storia vera. Più che una storia, un semplice episodio. Semplice, forse banale, direte. Può succedere ovunque e spesso. Eppure questo semplice e banale episodio, che per un attimo mi ha riconciliato con Milano, è successo davvero, davanti ai miei occhi, e proprio qui in questa città.
Milano, zona Porta Romana, qualche giorno fa, un semaforo verde per le auto. E rosso pedonale. Una donna, una signora di mezza età, certamente milanese, attraversa sulle strisce senza far caso al semaforo rosso e senza badare alle auto in arrivo. Un’auto si avvicina lentamente e si ferma in attesa che la signora completi il suo attraversamento. Il finestrino è già abbassato, c’è un giovane alla guida e, appena la signora è ormai dall’altra parte, ingrana la prima e voltandosi verso la donna le urla: “Signòòò, è russss!!!!!”
Banale, direte…. Eppure mi ha riconciliato con questa città. Vedere un giovane napoletano che aspetta pazientemente una anziana donna milanese che infrange le regole della strada per poi richiamarla ai suoi doveri civili, in perfetto dialetto napoletano, proprio qui a Milano, è per me un istantaneo sovvertimento di tutti i luoghi comuni che ci tormentano, una sorta di riscatto popolare. Un motivo di soddisfazione quasi paragonabile a vedere (per il momento solo a sognare…) dal settore ospite del Meazza il Napoli espugnare San Siro….(ma lasciamo stare i sogni e aspettiamo sabato sera…..).
Ho sorriso, e questo banale episodio in un attimo mi ha riconciliato con tredici anni di vita a Milano vissuta sempre con la fierezza e l’orgoglio partenopeo. Mi ha riconciliato con le volte in cui ho ricevuto (e rispedito al mittente…) quel complimento assolutamente sgradito: “ma tu non sembri proprio un napoletano!”. Mi ha riconciliato con quei meridionali che appena si trasferiscono da queste parti, pur di sentirsi integrati tentano di imitare la popolazione locale, perfino nell’accento, quasi nascondendo le proprie origini (esattamente al contrario di quel giovane automobilista che con il dialetto ha invece scelto in quel momento di manifestare tutta la sua napoletanità). Mi ha riconciliato con i primi viaggi Milano Centrale-Napoli Centrale del venerdì notte e ritorno della domenica notte, accampato in un corridoio di un vecchio treno espresso con i tanti padri di famiglia campani che vengono da queste parti a guadagnarsi  la settimana nei cantieri e tornano dai figli solo nel week end perché “giù” non c’è lavoro. Mi ha riconciliato con le tante volte che ho sentito qualcuno dire “non siamo mica a Napoli qui!!!!” (e tu che ne sai, hai mai vissuto a Napoli? O ne hai solo sentito parlare su Rete4?!?). Mi ha riconciliato con il periodo in cui dichiaravo di non voler seguire più il calcio perché un tribunale aveva cancellato la mia squadra, dopo che alle altre grandi erano stati perdonati il doping, le scommesse, i passaporti falsi, i bilanci disastrati, gli scambi illeciti di plusvalenze, i decreti ad-hoc spalma-debiti, i regali agli arbitri, ecc. Mi ha riconciliato con l’uso scorretto della parola “terrone”. Mi ha riconciliato persino con la visione che si ha dell’emergenza rifiuti a Napoli, come se fosse colpa di chi da anni differenzia i rifiuti in casa, paga la tassa più alta d’Italia e poi è pure costretto a vivere con la munnezza in strada….
L’immagine della mia città qui è sempre più sporca di quanto lo sia nella realtà, e questo spesso condiziona la quotidianità di noi napoletani a Milano, ecco perché un piccolo banale episodio ti può riconciliare con la vita milanese. Così come ti riconcilia essere di nuovo pienamente coinvolto e rispettato nelle chiacchierate calcistiche su campionato e Champions League. Ecco perché se sabato si facesse risultato a San Siro….

Stefano Sibilio

PS: Milano, per fortuna, è anche tanto altro….ma senza noi terroni sarebbe molto meno…

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