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Preziosi: volevo essere presidente del Napoli

Enrico Preziosi, presidente del Genoa, è intervenuto oggi ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: «Il Napoli non aveva mai perso due volte di fila e contro noi sarà più concentrato e deciso nel voler fare risultato. Il Genoa onorerà il campionato fino alla fine. Così come abbiamo fatto col Brescia e col Lecce, faremo lo stesso col Napoli, la Sampdoria, il Cesena. Non siamo soddisfatti della nostra stagione, ma per come era cominciata poteva finire anche peggio. Ho parlato con Aurelio De Laurentiis, mi ha chiamato proprio pochi minuti fa al telefono. So che era a Castel Volturno per seguire l’allenamento dei suoi calciatori, ma non abbiamo parlato della partita di sabato. Non abbiamo parlato neanche di Pazienza. Il fatto che sia a Castel Volturno è un chiaro segnale per squadra: i calciatori non devono “sbaraccare”. A volte le delusioni, quando sono cocenti, possono abbassare in qualche maniera il livello di guardia e l’intervento di De Laurentiis lo considero legittimo e va in questa direzione».
QUESTIONE DIRITTI TV – «Ad ogni modo, con Aurelio non ho parlato di calcio, ma di politica del calcio, che è diverso. Se mi ha chiesto di liberare Gasperini? Assolutamente no. Poi, Gasperini non ha bisogno di essere liberato. Se un allenatore è esonerato, trova un’altra squadra ed è libero di andarci a meno che io non lo richiamo all’ultima giornata. Ma è una cosa che non farò e Gasperini è un libero professionista che può accasarsi dove ritiene opportuno. Ma poi Mazzarri sta facendo benissimo e non vedo perché non debba continuare la sua avventura in azzurro. Con De Laurentiis abbiamo parlato di politica del calcio, sabato sera lo vedrò al San Paolo perché c’è un’atmosfera così amicale che nel calcio è molto rara. Non vado mai in trasferta, ma sabato sarò a Napoli perché mi piace quel tipo di clima. Abbiamo parlato della questione dei diritti tv: il Genoa non ha il bacino d’utenza del Napoli, è abbastanza limitato in questo. I compagni di viaggio degli azzurri in questo non siamo noi ma l’Inter, il Milan, la Juventus e la Roma. In questa fase, noi ed il Napoli siamo avversi».
IL RAMMARICO – «Se ho rimpianti per non essere stato presidente del Napoli? È difficile rispondere a questa domanda, perché rischio di far rammaricare una tifoseria che mi vuole bene come quella genoana, che merita rispetto. Ma non posso cancellare 50 anni di tifo per gli azzurri ed è inutile nascondere che il Napoli sarebbe stato il mio obiettivo finale, il coronamento di un sogno. Ma non mi sento affatto ridimensionato perché ricevo tantissimo affetto e calore da un pubblico splendido che mi ha sostenuto anche nei momenti più difficili».
OBIETTIVO MERCATO – «Pazienza? Seguiamo lui come tanti altri calciatori in scadenza. Poi, non capisco come fa uno con le sue caratteristiche ad essere in scadenza di contratto. Con la chiarezza e l’educazione che deve contraddistinguere i rapporti tra il Napoli ed il Genoa, non dovesse rinnovare, è un calciatore che seguiamo. Faccio le cose in linea con i miei principi e fino al giorno della scadenza contrattuale non contatterò il calciatore. Qualora dovesse liberarsi, e se dovesse interessare al mio allenatore, allora sarà giusto che venga contattato anche da noi».
(corsport.it)

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