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Se Mazzarri si fosse fatto espellere per fumare?

Walter Mazzarri nel freddo di Utrecht. Avanti e indietro davanti alla panchina. Seduto, poi di nuovo in piedi. Prima in giacca e cappotto, poi in maniche di camicia. Parla con il quarto uomo, con i guardalinee. Richiama persino i raccattapalle. E ad un certo punto fa  il gesto di troppo: espulso, deve andarsene in tribuna o a bordo campo vicino ai tifosi. In Olanda non è rientrato in campo dall’intervallo. Un’espulsione inaspettata, che mi è sembrata persino inopportuna. In fondo non era accaduto nulla di così eclatante da motivare proteste tanto sonore. Sì, le proteste di Cavani, però… Bah.
Perché Mazzarri si è fatto espellere? Non è un uomo docile, ma neppure insensato. Allora ho provato ad immaginarlo nel salotto di casa mia. Seduto sul divano e poi in piedi. Avanti e indietro dalla stanza al terrazzo. Che fa gestacci e dice parolacce contro la tv. Che si accende nervosamente una sigaretta chiedendosi quando l’allenatore effettuerà il primo cambio. Capito! Walter deve fumare, ad un certo punto deve proprio farlo. La sigaretta è proprio quello che gli serve per continuare a seguire la partita e magari ragionare meglio su un cambio…
Alessandra Buono

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