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Stiamo arrivando, e vi racconteremo Boras

Insomma, ci siamo. Mancano ventiquattro ore alla sfida della Boras Arena e il duo napolista è già da qualche giorno in Scandinavia. Prendiamo dimestichezza con erba sintetica, lepri, laghi, birre e un po’ di queste signorine tutte così terribilmente uguali: alte, bionde, sorridenti. Una noia. Qui, nella terra di Millennium, facciamo finta di interessarci alla città vecchia, al Museo Nobel, al palazzo reale, a tutte le isolette della capitale. Ma poi ci guardiamo in faccia e ci chiediamo: ma tu ci pensi alla partita? La risposta è sempre la stessa: AFACCIAROCAZZO.
Oggi pomeriggio, su un battello del 1906, mentre circumnavighiamo la settantesima isoletta del mare grigio (e non blu) che bagna Stoccolma, ci addentriamo  in una discussione culturale mica da ridere: è stato svenduto più il Principito Sosa dal Bayern oppure il nostro Denis da De Laurentiis? Di fianco a noi le arzille signore di settant’anni degustano una zuppa di pesce e a noi torna in mente il principe di Casador di Miseria e nobiltà. Il principito, voglio vedere il principito, fatemi vedere il principito.
L’avete capito, la tensione è alta. E il fido Tom Tom, per fortuna, a portata di mano. Qui non devi mai preoccuparti di lasciare qualcosa in macchina, fai benzina da solo e nessuno ti controlla, anzi ti aspettano sorridenti alla cassa. Le case al primo piano hanno finestre senza sbarre e noi le guardiamo sbalorditi. In pratica tutti i luoghi comuni sulla Scandinavia sono confermati. Anche se a Oslo in un locale avevano finito il sapone, proprio come da Giuseppone a mare. E stamattina, mentre al bar facevamo la nostra seconda colazione, ci siamo messi a leggere la Gazzetta dello sport di Stoccolma. Ovviamente interamente dedicata a Ibra e il Milan. Di Elfsborg-Napoli non c’era traccia, nemmeno una parola. Mah. L’ultima discussione proprio pochi minuti fa: ci faranno entrare con la fotocopia dei biglietti acquistati su Internet come scritto sulla stampata o dovremo convertirli al botteghino? Le indicazioni sul biglietto fanno pensare alla prima ipotesi. Vedremo. Com’è lontana l’Italia con quelle beghe da paese sulla tessera del tifoso. Saluti scandinavi

<strong>Fabrizio d´Esposito
Massimiliano Gallo</strong>

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