ilNapolista

Come se la cava Maurizio Sarri nei finali di campionato

Come se la cava Maurizio Sarri nei finali di campionato

A Napoli esiste un bellissimo detto popolare, che descrive perfettamente quanto vissuto quest’anno dagli azzurri. Che “sò venuti meno nelle cuciture”. Ovvero nel momento importante, delicato. Il finale, dopo la sconfitta di Torino. Tre sconfitte nelle ultime tre sfide in trasferta hanno permesso alla Juventus di vincere già il 25 aprile il suo quinto scudetto di fila, facendo ripiombare Sarri nella lotta per il secondo posto. Un calo visibile e tangibile, che noi abbiamo voluto analizzare oggi secondo la prospettiva del tecnico toscano. Cioè, ci siamo posti la domanda: Sarri è uno che viene meno nelle cuciture?

I suoi finali di stagione, da questo punto di vista, sono abbastanza difficili da analizzare. Anche perché la carriera del tecnico nato a Bagnoli si è sviluppata più che altro nelle serie minori, dove il campionato non finisce quando si esauriscono i gironi di andata e ritorno e prosegue nelle forche caudine delle post-season. Volendo, questo potrebbe essere ancora più indicativo. Perché Sarri ha giocato, tra playoff e playout nei campionati professionistici, un totale di 10 partite: il bilancio delle partite secche è perfettamente equilibrato (3 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte), ma quello delle eliminazioni è sbilanciato sul negativo: un solo playoff vinto (Sangiovannese 2003/2004, promozione dalla C2 alla C1) e due campagne finite invece male, con l’Alessandria 2010/2011 (sconfitta in semifinale playoff per la promozione in B contro la Salernitana) e l’Empoli 2012/2013 (vittoria in semifinale col Novara e sconfitta in finale con il Livorno).  

Insomma, il tecnico toscano non è proprio una sicurezza quando il gioco si fa duro, e diventa aut-aut. In relazione ai campionati senza post-season, non è che l’analisi cambi parecchio. Nelle ultime partite, dopo aver conquistato la salvezza matematica (34esima giornata), l’Empoli riuscì infatti a mettere insieme non più di un punto, frutto del pareggio casalingo contro la Sampdoria di Mihajlovc (gol nel recupero di Eto’O, vantaggio empolese con Pucciarelli). Poi, le sconfitte contro Fiorentina, Verona e Inter. Parlando dell’ultimo campionato va ovviamente messo in evidenza il rilassamento da obiettivo raggiunto. Una roba che ci sta, soprattutto quando ti chiami Empoli e sei riuscito a metterti a +13 dalla terz’ultima a quattro giornate dalla fine. 

Diversa, e meno male, la situazione quando il finale di campionato vale qualcosa. L’Empoli di Sarri, infatti, conquista il secondo posto aritmetico all’ultima giornata battendo per 2-0 il Lanciano. Nelle sei partite immediatamente precedenti, quattro vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Curioso che l’unica partita persa, a Cesena, sia innanzitutto in trasferta e poi persa per 1-0 all’84esimo minuto con gol di Marilungo. Una Juve-Napoli o Roma-Napoli in piccolo, con tanto di rete subita su errato scivolamento difensivo sul lato debole. Una costante.

View post on imgur.com

Tornando ancora indietro nel tempo, troviamo i playoff conquistati sempre a Empoli, nel 2013, anche grazie a un ottimo rush finale (3 vittorie e un pareggio nelle ultime 4 partite di campionato) e pure l’ottima chiusura ad Alessandria, con 3 vittorie e una sconfitta negli ultimi 4 match prima della post-season. Gli ultimi riferimenti riguardano le parentesi a Pescara (11esimo posto con 2 vittorie, 3 pari e una sconfitta nelle ultime sei) e Grosseto (playoff mancati di 5 punti anche a causa del crollo finale, con una sola vittoria nelle ultime sei giornate più 4 pareggi e una sconfitta).  

Fatte le dovute considerazioni, possiamo dire che ci attende un finale molto complicato. Il nostro allenatore non è il massimo della sicurezza nei momenti decisivi, lo dice la storia. Ma è vero pure che l’obiettivo di vincere intanto tre partite senza pensare alla Roma è tranquillamente alla portata di questo Napoli. Soprattutto di quello visto all’Olimpico che è mancato solo nella conclusione. Arrivare a braccia alzate a questo traguardo vorrebbe dire anche rinfrancare il trend positivo nei finali di stagione dell’allenatore toscano. Che non starà sicuramente pensando al suo passato ma che da lunedì probabilmente farà un pensiero a quella volta con l’Alessandria quando una vittoria a Bassano del Grappa iscrisse i grigi ai playoff. Finì 1-0, gol di Daniele Croce. Ai tifosi del Napoli, forse, basterebbe anche un risultato così.

ilnapolista © riproduzione riservata