L’Efc (la vecchia Eca) detta legge anche alla Uefa, è una sottile Superlega che si spartisce il calcio (Telegraph)
È la vera elite del pallone, stanno lavorando a un torneo dei potenti. "Quando persone come Al-Khelaifi concludono i loro affari, condividono la stanza con pochi altri”

Mg Monaco di Baviera 31/05/2025 - finale Champions League / Paris Saint Germain-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Nasser Ghanim Tubir Al Khelaifi
Roma ha ospitato martedì uno degli incontri più esclusivi e meno visibili del calcio europeo: il congresso dell’associazione dei club più potenti del continente (e non c’era l’Uefa). Centinaia di persone hanno partecipato all’evento, tra spettacoli e feste, ma le decisioni che contano – quelle sui miliardi dei diritti televisivi e commerciali – sono state prese da pochi eletti dell’ex Eca, oggi Efc. I temi sul tavolo: la spartizione del potere e delle ricchezze del calcio europeo, in un mondo in cui pochi club dettano le regole per tutti gli altri, come racconta ampiamente il Telegraph a firma Wallace quest’oggi. E il nuovo torneo che già qualcuno ha definito la nuova Superlega (non ancora nata ma in embrione).
Quando l’Efc conclude i suoi affari non c’è nessuno in stanza, nemmeno l’Uefa (Telegraph)
Si legge così sul quotidiano britannico:
“A quanto pare il gruppo Friedkin, proprietario della Roma, ha finanziato una parte significativa dell’evento, il cui costo, secondo alcuni, è stato stimato in 6 milioni di sterline. Il miliardario presidente Dan Friedkin è anche proprietario dell’Everton, che, a differenza del club italiano, non è nemmeno membro a pieno titolo dell’Efc. Come molte delle 800 affiliate all’Efc, l’Everton è una squadra di seconda divisione. Ancora meno persone sono presenti nella stanza quando Nasser Al-Khelaifi, presidente dell’Efc e presidente del Paris St-Germain, conclude gli affari che contano. […]
Quindi, cosa ci faceva la maggior parte di loro a Roma? Si stavano sicuramente divertendo. Un concerto di una rock band italiana alle Terme di Caracalla, dove 35 anni fa Luciano Pavarotti si esibì per aprire Italia ’90. […] L’élite del calcio europeo vuole maggiori ricavi televisivi e commerciali per i diritti della Champions League. La previsione è un aumento da 4,3 miliardi di sterline all’anno di ricavi televisivi e commerciali nell’attuale ciclo 2024-27 a oltre 6 miliardi di sterline all’anno per il ciclo 2027-33. […] In sostanza, però, l’Efc, che nel 1998 contava 14 club, negozia per conto dei più ricchi per una quota sempre maggiore del budget globale per i diritti di trasmissione del calcio, Fifa o Uefa che sia. L’evento di Roma e il rebranding hanno chiarito che questa è senza dubbio l’organizzazione più potente del calcio. […]
L’obiettivo dell’Efc è ottenere un’altra (e superiore) competizione europea per i club più importanti, il che alla fine avrà un costo per il calcio nazionale. Ciò è ben al di là della portata del governo britannico che si è trovato nella sfortunata posizione di dover cercare di gestire il calcio inglese in un momento storico in cui i più grandi club europei non rispondono più a nessuno. Dov’è la Uefa in tutto questo? La risposta breve è: non è al comando. […] Non sorprende che i club stiano dettando legge a Ceferin. […] Ma a Roma, l’Efc ha dimostrato ancora una volta che è la sua élite a comandare. Un piccolo gruppo di club gestiti da ricchi individui, che cercano di rimodellare il gioco. Una Uefa esausta e in difficoltà glielo permette. Se sembra una Superlega, forse lo è, solo sotto una veste molto più sottile”.