Toni Nadal: «Contro questo Alcaraz non avrebbe vinto neanche il miglior Sinner»
Lo zio di Rafa Nadal scrive sul Pais. Alcaraz ha imparato da Wimbledon a variare i colpi, Sinner no

NEW YORK, NEW YORK - SEPTEMBER 07: Carlos Alcaraz of Spain poses with his trophy after defeating Jannik Sinner of Italy during their Men's Singles Final match on Day Fifteen of the 2025 US Open at USTA Billie Jean King National Tennis Center on September 07, 2025 in New York City. Clive Brunskill/Getty Images/AFP (Photo by CLIVE BRUNSKILL / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Carlos Alcaraz è il nuovo campione degli US Open, confermando le aspettative che si erano create durante queste due settimane di torneo, nelle quali ha dimostrato di essere il giocatore più in forma del momento. Questa vittoria in quattro set contro l’italiano Jannik Sinner ha rappresentato, senza dubbio, una tappa fondamentale per Carlos. Un risultato diverso avrebbe dato a Sinner una grande iniezione di fiducia e avrebbe delineato uno scenario differente per Alcaraz. Lo scrive Toni Nadal, zio di Rafa, nel suo editoriale su El Pais.
La migliore versione di Jannik non sarebbe bastata
Oltre a conquistare il suo sesto titolo del Grande Slam, Carlos ha impedito al suo grande rivale di raggiungerlo a cinque vittorie in questo tipo di eventi e lo ha quasi definitivamente scavalcato nella corsa per chiudere l’anno come numero uno, posizione che gli ha appena strappato dopo ch« il tennista azzurro l’aveva mantenuta per 65 settimane. Forse questa domenica non abbiamo visto la migliore versione di Jannik, ma oserei dire che, anche se l’avesse mostrata, dubito che avrebbe potuto affrontare un Carlos che ha giocato a questi livelli.
Primo set di Carlos stratosferico
Il primo set dello spagnolo è stato uno dei migliori, se non il migliore, che abbia mai visto giocare ad Alcaraz. Ha rasentato la perfezione, ha giocato a una velocità altissima, ha commesso pochissimi errori e, inoltre, ha saputo variare il ritmo dei suoi colpi quando la situazione lo richiedeva. Se c’è stato un momento di preoccupazione durante la partita, è stato proprio nel set successivo, quando Jannik è riuscito a invertire la dinamica. Ha aumentato la velocità dei suoi colpi e ha approfittato del leggero calo di Carlos per conquistare il set a suo favore. Ma questo nuovo copione è durato pochissimo. Mettendo in mostra il suo straordinario livello tennistico, una grinta inesauribile, grande creatività, potenza e intelligenza, Carlos è tornato padrone dell’incontro e non ha mai più concesso nulla al suo rivale.
Alcaraz ha imparato dalla sconfitta di Wimbledon
Credo che, molto saggiamente, sia Alcaraz che il suo team tecnico abbiano preso nota di quanto accaduto nel loro ultimo scontro a Wimbledon. In quell’occasione, la scarsa varietà dei suoi colpi aveva permesso a Sinner di imporre il proprio stile. Questa volta, invece, è stato Alcaraz a dettare il ritmo della partita fin dall’inizio. Jannik è stato completamente sopraffatto dall’intensità, dalla varietà e dalla qualità dei colpi del suo avversario. Ne è una prova evidente ciò che Sinner ha dichiarato nella conferenza stampa dopo la finale, ammettendo che, a oggi, Carlos è un avversario diverso da tutti gli altri, che non ha punti deboli e che lui, per la sua parte, dovrà apportare dei cambiamenti, anche se dovesse perdere qualche partita, per diventare un giocatore un po’ più imprevedibile. Ha aggiunto che è questo ciò che deve fare per diventare un tennista migliore. E io non posso che essere assolutamente d’accordo. Se è vero che il tennista italiano possiede una solidità e una potenza fuori dal comune, è anche vero che dovrà fare uno sforzo per sorprendere Carlos, l’unico giocatore che al momento fa tutto. E fa tutto bene.