Tudor ha fatto già guadagnare 90 milioni di euro, Giuntoli e Thiago l’avevano lasciata in rosso pieno

Ha già assicurato 30 milioni (fin qui) col Mondiale per Club e 60 con la qualificazione Champions. Il gatto e il gatto avevano messo la Juve in ginocchio

Juve Tudor

Db Torino 29/03/2025 - campionato di calcio serie A / Juventus-Genoa / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Igor Tudor

Igor Tudor ha sicuramente dato qualcosa in più alla Juventus rispetto a Thiago Motta. Sicuramente a livello economico. Il Corriere dello Sport ci spiega che Tudor ha già portato nelle casse bianconere trenta milioni (fin qui) col Mondiale per club più i sessanta per la Champions. Champions che con Thiago Motta e Giuntoli stava diventando un miraggio. Per non parlare del mercato disastroso dell’ex direttore sportivo del Napoli che a Torino ha combinato soprattutto disastri. Il gatto e il gatto avevano messo la Juve in ginocchio.

La cura Tudor: nuova armonia e un plus di 90 milioni (Corsport)

Ne parla così il Corsport:

“Se oggi la Juve è una macchina da gol – 9 in due partite negli Usa -, se diverte e si diverte, ma soprattutto se ha già staccato il pass per gli ottavi incassando 20 milioni per la partecipazione, altri 3,6 per i risultati conseguiti e 6,9 per l’entrata in top 16, lo deve alla serenità che il croato, dimostrandosi sempre empatico con i suoi calciatori, ha saputo trasmettere. Quel bottino già garantito da 30,5 milioni, da aggiungere ai 60 prevedibili dalla prossima Champions, tornerà certamente utile per i tre colpi di mercato che la dirigenza ha promesso all’allenatore per lanciare l’assalto allo scudetto.

Alla Juve hanno riscoperto il gusto della vittoria e quel tricolore che manca sulle maglie da 5 anni comincia a diventare un’ossessione, come ha lasciato intendere Comolli nel giorno della sua presentazione. Nelle undici partite fin qui disputate da allenatore della Juve […] la squadra non ha soltanto ritrovato entusiasmo, ma pure un’identità di gioco, un modulo che le dà finalmente certezze, il 3-4-2-1, delle gerarchie definite (Motta aveva cambiato 40 formazioni in 42 partite) e l’importanza di liberare la fantasia dei trequartisti, come dimostrano le crescite esponenziali di Yildiz e Conceiçao.

Ora potrà anche smentire gli ultimi scettici: il confronto diretto con il Manchester City per la vetta del girone darà l’esatta dimensione del valore della squadra, alla quale basterà un pari per chiudere in testa il gruppo H ed evitare probabilmente l’incrocio da brividi agli ottavi contro il Real Madrid. Sarà un’autentica prova di maturità. […] Oltre ai soldi e ai risultati, però, c’è un valore forse ancora più prezioso: la chiamano armonia e Tudor, curando le ferite del gruppo, ha saputo dispensarla qua e là come un ingrediente necessario per far fiorire il suo progetto”.

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