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Le penultime lettere di Mario Rui / Mi ha scritto Zielinski, secondo me sotto sotto tifa Napoli

Ero in tribuna a Lecce. Dopo la partita mi arriva un whatsapp: «Chi vuoi prendere in giro, Mario, ti ho visto. Ti abbiamo visto tutti». Era Meret

Le penultime lettere di Mario Rui / Mi ha scritto Zielinski, secondo me sotto sotto tifa Napoli
Mg Napoli 02/04/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Piotr Zielinski-Mario Rui

Le penultime lettere di Mario Rui n. 5

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Caro Salvatore.

I giorni in Salento sono stati meravigliosi, il tempo era così bello che stavo quasi per non andare alla partita e restarmene in spiaggia, ma vabbè all’azzurro e al cuore non si comanda e sono andato al Via del Mare. Tu come stai? Mi ha fatto piacere che tu mi abbia risposto per lettera, del resto sei un uomo d’altri tempi. Chi è passato al bar in questi giorni? Mi hai scritto che il capitano passa sempre e che ti ha detto che gli mancano i caffè con me. Giovanni, che ragazzo straordinario, un amico vero. Non ti nascondo che ho riso molto quando mi hai scritto che hai cacciato via Pasquale, il figlio di Luigi, perché continuava a ripetere, tra un caffè e l’altro, che tanto l’Inter ci riprende. Che vuoi fare, nemmeno suo padre lo vuole più nella tabaccheria e nemmeno la domenica a pranzo. L’altro giorno mi ha telefonato e mi ha detto: Meglio che non si fa vedere fino alla fine del campionato. E poi ha aggiunto: Ma tu vedi nu poco se devo tenere un figlio come seccia.

Stavolta sono stato in tribuna, volevo stare un poco più comodo. Mi sono commosso al ricordo di Graziano Fiorita, così giovane. Sono poi impazzito di gioia al gol di Jack, è stato bravissimo, ma pure stavolta, almeno un venti per cento del merito va a Scott. Il suo movimento prima del tiro ha destabilizzato tutta la barriera, che giocatore. Jack segnerà pure poco ma sono tutti gol decisivi, meno male che almeno lui a gennaio è rimasto. Di fianco a me c’era un signore di Lecce con il figlio, mi hanno riconosciuto, ci siamo messi a chiacchierare nell’intervallo. Scherzando, mi hanno detto che avremmo dovuto farli pareggiare, che la lotta per la salvezza è durissima. Lo so, lo so, ho detto loro, ma i ragazzi qua tengono un altro scudetto da vincere, portate pazienza, vedere che vi salvate lo stesso. Ho aggiunto che il loro centravanti è destinato a squadre forti. Lo sappiamo, hanno detto, è il destino di essere tifosi del Lecce: viene uno, ti fa innamorare e poco dopo se ne va. Che fatica.

Me ne sono andato dieci minuti prima della fine e sono andato in spiaggia, così per goderci un altro poco di sole in famiglia. Un’ora dopo mi arriva questo whatsapp: «Chi vuoi prendere in giro, Mario, ti ho visto. Ti abbiamo visto tutti». Era di Meret. Il fatto è che mi conoscono bene e ormai mi cercano sugli spalti. Lobotka mi ha detto qualche giorno fa che mi considerano un portafortuna. E poi, sfottendomi: Mario, crossaci la vita dagli spalti. Che stronzo, ma gli voglio bene. Voglio bene a quei ragazzi, siamo legati per sempre. Ho sentito Piotr al telefono, si aspettava un anno migliore ma tra infortuni e altro è andata come è andata. Mi ha detto di essere emozionato per la partita di ritorno col Barcellona. Mi ha detto pure che appena può si guarda il Napoli con strane emozioni. Secondo me sotto sotto tifa Napoli, ma non può dirlo. Salvatore mio i sentimenti sono una cosa difficile da maneggiare. Vabbuò, comunque gli ho detto che ormai è interista e di non disturbare. Giovedì o venerdì vorrei venire da te, o preferisci che ci troviamo in tabaccheria da Luigi? Tanto il figlio non dovrebbe esserci. Mancano tre partite, Napoli – Genoa vogliamo vederla insieme? Penso io ai biglietti. Forza Napoli Sempre.
Tuo Mario.

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