Il ct della nazionale maschile di pallavolo a Repubblica: “Con Mazzanti ci parlo, ma non di Egonu. Il nostro argento? E’ una medaglia dolorosa”

“Il problema è che la sensazione del bronzo è diversa, perché hai vinto, mentre l’argento arriva quando perdi, lasciandoti un’amarezza, una sensazione immediata dolorosa. L’argento va valorizzato perché è l’unica medaglia assegnata perdendo“. Non è mai banale Fefé De Giorgi, il ct della nazionale maschile di pallavolo che tiene incollati – ogni volta – gli italiani alla tv. Stavolta ha perso in finale gli Europei in casa, con la Polonia.
In un’intervista rilasciata a La Repubblica De Giorgi parla, di rimbalzo, del caso Egonu che ha sconquassato la nazionale femminile. Il commissario tecnico ha dichiarato di parlare con Mazzanti, ma non di Egonu.
“Non posso dare un giudizio, ma credo che un allenatore debba avere in mano la squadra, conoscere un po’ le dinamiche interne. Poi possono capitare situazioni più complicate. Con Davide Mazzanti parlo, ma lui non mi ha mai chiesto di Egonu. Nel mio libro parlo della necessità di inserire la parte egoista in una squadra senza perdere il talento. È evidente che ci sono giocatori che hanno una parte non di egoismo, che è sano, ma di egocentrismo, sembra che tutto debba ruotare intorno a loro. Nasciamo egoisti, non altruisti, gli egoismi individuali si realizzano tramite gli altri ed ecco perché servono i valori”.