In conferenza: «Ora bisogna lavorare per migliorare la squadra. Voglio comprare la bandiera dedicata a me, non mi era mai capitato»
«Oggi ci rendiamo conto dell’amore per questi colori. Spesso lo abbiamo detto, dobbiamo renderli felici. È un qualcosa che è lì sotto, basta andarlo a tirar fuori. Ci rende felice aver contribuito a render così i tifosi».
«La bandiera mia? Ci sono di tutti, me ne hanno fatta una. Sto lì che sto cercando il numero, la voglio comprare, non mi era mai capitato».
«Osimhen ha dimostrato di avere grandissima personalità. È un ragazzo giovane, non dimentichiamo. Il fatto che abbia avuto il coraggio di andare a prendere la palla e tirarlo di nuovo. È giusto perché deve vincere la classifica dei cannonieri, a parte questo li sa anche battere i rigori».
«I presupposti per il futuro sono di avere a che fare con una squadra forte, anche nel primo tempo quando non siamo riusciti a fare il nostro calcio, gestendo abbastanza bene sotto vari aspetti. E di andare a organizzare quelle qualità che ci vogliono per andare a migliorare più di quella che è. Sarà fatto nel lavoro estivo dove Giuntoli sta lavorando per la squadra, sta anticipando i tempi come ha sempre fatto per creare una squadra ancora più forte».
«Da qui in avanti vorrò vedere tutto quello che non volevo vedere all’inizio, perché non avevamo ancora i punti per poter festeggiare. Perché quando non li ha, qualcosa perdi. La squadra ha fatto qualcosa di eccezionale andando a mettere questo margine, potendo vivere di rendita ma non sarà così».
«Quale dialogo devo riavviare? Sono stato sempre a contatto con la società. Mi hanno avvisato che hanno esercitato l’opzione, li ho ringraziati. Posso parlare col mio avvocato? Sembra un processo. Da un punto di vista mio penso sempre che ci sia bisogno sempre di parlarsi per andare a creare quello che può essere più importante per il Napoli. Mi hanno detto che esercitavano il contratto, sono stato contento».
«Ancora ci sono quattro partite, bisogna dare un segnale per queste belle parole usate per la squadra. Bisogna finire bene».
