Marta Bassino: «Siamo atlete non robot, conosco bene il disagio psicologico degli sportivi a Tokyo»
A Repubblica: «C’è da stupirsi che sia emerso così tardi. La testa fa la differenza e deve funzionare nel modo giusto, io con la meditazione riesco a trovare me stessa»

Cortina d'Ampezzo (Bl) 16/02/2021 - Sci / Marta Bassino / foto Imago/Image
La Repubblica intervista Marta Bassino, campionessa azzurra di gigante.
«È stato un anno difficile quello passato, abbiamo sciato fino a fine aprile, ho chiuso che ero cotta, specie mentalmente».
Si riferisce alla sofferenza di cui molti atleti hanno parlato ai Giochi di Tokyo.
«Anche. Sono contenta che il tema del disagio psicologico degli sportivi sia uscito così forte in Giappone, noi atleti lo sappiamo tutti cosa vuole dire quella roba lì, c’è da stupirsi che sia emerso così tardi: non siamo robot o macchine, ma essere umani prima di tutto, ci sta che sbagliamo, che abbiamo debolezze, che Simone Biles all’improvviso non si ritrovi più. Io sono consapevole che la testa fa la differenza e deve funzionare nel modo giusto, io con la meditazione riesco a trovare me stessa».
Su Federica Brignone, che adesso si allena separatamente:
«Dettagli. Quella di Fede è stata una scelta sua, va rispettata, ognuno fa quello che crede meglio per sé».