Coronavirus, la rivolta dei baretti contro De Luca: «Perché noi sì e le metro no?». E i locali sono pieni

Ieri il Governatore della Regione Campania ha registrato un video molto duro in cui accusa i cittadini di comportamenti irresponsabili. Oggi gli rispondono i gestori dei locali notturni

crescono i contagi

Ieri il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha registrato un duro video contro i cittadini campani che, incuranti delle restrizioni del Governo per l’emergenza Coronavirus, non cambiano minimamente le loro abitudini di vita. Un video in cui il Governatore li accusa di essere irresponsabili e ricorda le misure prese dalla Regione per contenere l’emergenza, tra cui la chiusura delle discoteche e di ogni altro luogo di ritrovo.

Ma i gestori dei baretti non ci stanno. Oggi, sui quotidiani locali, le loro voci di protesta.

Il presidente dell’associazione Chiaia Night, Aldo Maccarone, accusa De Luca di ipocrisia sulle pagine di Repubblica Napoli.

«Il governatore Vincenzo De Luca si è comportato ipocritamente, se proprio voleva fare un’ordinanza, allora, doveva avere il coraggio di chiudere tutto per 15 giorni, non emanare un provvedimento così pasticciato».

Maccarone sfida a controllare il rispetto della distanza di sicurezza di un metro tra i tavolini dei bar. Affollatissimi, scrive il quotidiano, da via Chiaia a via Aniello Falcone.

Filippo Boccoli, proprietario del 66 Fusion Bar di via Bisignano, si schiera contro la disparità di trattamento riservata ai locali notturni rispetto a quelli diurni. Oggi lo intervista il Corriere del Mezzogiorno. Accusa lo Stato, di essere poco presente, di non dare aiuti ai locali come il suo.

«Ho undici dipendenti, più di diecimila euro di stipendi da pagare ogni mese. Il giorno 16 ho da pagare l’F24, poi c’è il fitto, altre migliaia di euro. Lo Stato dovrebbe lanciarci un salvagente».

E si scaglia contro De Luca, che nel video ha descritto cosa aveva fatto, di sera, uno dei cittadini colpiti da coronavirus, ora intubato al Cotugno.

«Perché parla solo di quello che questo soggetto ha fatto la sera? Probabilmente questa persona durante il giorno avrà preso il bus, sarà stato in metro, sarà entrato in qualche bar affollato per prendere un caffè. Non capisco perché ci si accanisca contro le attività notturne»

Nella zona dei baretti, scrive Repubblica Napoli, sono solo un paio i locali che hanno scelto di chiudere, e sono quelli che non hanno posto a sedere. Gli altri, dichiarano di distanziare i tavoli mantenendo la distanza di un metro, ma c’è chi accusa i clienti di avvicinarli.

Anche il centro storico era pieno, con i locali affollatissimi da giovani. E tutto mentre arrivava la notizia della chiusura, da parte del Governo, della Lombardia e di altre undici province del Nord Italia.

 

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