Arrivò nella Primavera friulana a 17 anni. Oggi è chiamato ad aiutare i suoi compagni ad uscire dal tunnel della crisi
Udinese-Napoli è anche la sfida degli ex. Non solo Meret, anche Zielinski, che oggi è chiamato ad aiutare i compagni a uscire dal tunnel, scrive il Corriere dello Sport.
È a Udine che il centrocampista polacco ha iniziato a mostrare il suo potenziale. Ci è arrivato a 17 anni, per 100mila euro, in Primavera, dopo aver mosso i primissimi passi nello Zaglebie Lubin. A dicembre 2012 era già al debutto in prima squadra.
Andrea Carnevale, capo scouting bianconero, che lo scoprì in Polonia, disse di lui:
“Quando feci una prima relazione sul suo conto, scrissi: non si capisce se è un destro o sinistro naturale”.
E Piotr ha mantenuto la prerogativa. Dopo due anni a Udine è passato all’Empoli in prestito e da lì è stata escalation. Presenze e gol, soprattutto nella seconda stagione con Sarri. L’esperienza toscana si chise con 5 gol e 36 presenze, poi l’arrivo al Napoli, nell’agosto 2016 per 15 milioni più il prestito di Zuniga.
Un “transformer”, lo definisce il CorSport.
Con Sarri e Giampaolo ha giocato mezzala o trequartista. Con Ancelotti cambia continuamente ruolo: regista, esterno su entrambi i lati, persino sottopunta.
“Di tutto di più: ma sarà che poi il tutto e il troppo potrebbero infine guastare (leggasi confondergli le idee?). Chissà… sta di fatto che gli mancherebbe sempre il soldo per fare la lira, ossia l’ultimo passaggio per la definitiva consacrazione”.
In questa stagione ha fatto solo una panchina, contro il Genk, poi è stato sempre in campo, per 1472 minuti, ma non ha segnato nessun gol.
Contro l’Udinese e anche contro l’Empoli, tuttavia, non ha mai perso, ma nemmeno segnato. Forse potrebbe farlo stasera.
