La manovra si blocca sulla tre quarti, sui piedi di Insigne, Mario Rui e Lozano le occasioni migliori. In avvio, due chance per Simeone
Il Napoli dei piccoli fatica contro il Cagliari. Primo tempo a ritmi bassi col Napoli che fatica a organizzare una manovra di gioco efficace. Ancelotti schiera come coppia d’attacco Mertens e Lozano e Insigne in appoggio. Lorenzo decisamente più accentrato del solito, con l’obiettivo di portare i tre al fraseggio. Peccato però che non accada quasi mai. In panchina Koulibaly e Fabian.
La squadra di Maran gioca con molta attenzione, col suo 4-3-3 è brava a pressare alto. con Ionita e non solo. È abile anche a ripartire. Per due volte, nei primi dieci minuti, serve Simeone in profondità e potenzialmente da solo davanti a Meret. Al primo minuto, l’argentino si allunga troppo il pallone e al decimo è bravissimo Manolas a sottrargli il pallone in scivolata: un intervento tanto efficace quanto rischioso.
Il Napoli a destra non costruisce quasi mai. Un po’ meglio a sinistra. I palloni passano quasi tutti dai piedi di Zielinski che è l’unico di costruzione a centrocampo, al suo fianco c’è Allan. Il suo riferimento è Mario Rui che continua a mostrare una invidiabile condizione fisica ma i piedi non sempre sono all’altezza. Come al 24esimo, quando è bravo a tagliare su un rasoterra di Zielisnki, arriva solo davanti a Olsen ma sparacchia alto.
Il Napoli ha una buona occasione grazie a un retropassaggio suicida del Cagliari che innesca Mertens: palla a Lozano che piuttosto solo in area, non calcia di sinistra bensì di destro e viene murato. Il messicano non brilla. Perde spesso il pallone, non riesce a superare l’uomo. Mertens riceve pochi palloni. La manovra del Napoli si ferma spesso sulla tre quarti.
Nel finale, la chance migliore. Mertens serve in profondità in area per Insigne che però calcia sul portiere