Al quarto giorno di ritiro vi è un’unica certezza, il grande protagonista di Dimaro è il calciatore colombiano del Real Madrid.
James Rodríguez non è a Dimaro Folgarida e non è – almeno per il momento – un calciatore del Napoli, eppure è il protagonista principale di questa parte iniziale del ritiro e non solo. Il campione colombiano del Real Madrid è praticamente sulla bocca di tutti: i tifosi ne parlano, i colleghi ne decantano le gesta tecnico-tattiche, il toto-data d’arrivo impazza. Sappiamo già tutto di lui o quasi, è come la nebbia di Milano in “Totò, Peppino e la Malafemmina”: c’è ma non si vede.
Eppure sembra già di scorgerlo fra le strade e i variopinti vicoli dimaresi mentre si incammina verso il campo di allenamento a Carciato. Magari in bicicletta al mattino come Faouzi Gholam oppure in compagnia di Tommaso Starace mentre sorseggia una tazza di caffè e ne disquisisce della sua qualità, confrontandolo con quello di casa che gli preparava mamma Pilar nella patria delle piantagioni di caffè.
James Rodríguez non è qui, ma in realtà è già presente nitidamente nell’aria frizzantina dolomitica, non lo si tocca con mano ma si percepisce sulla pelle come la frescura della sera qui in Trentino. Gotthold Ephraim Lessing si divertirebbe non poco nel vedere ciò che sta accadendo da queste parti in questi giorni: l’attesa di James Rodríguez è essa stessa James Rodríguez e non ci sono più dubbi, manca solo il miracolo finale: l’apparizione d’azzurro vestito. Abbiate fede.
