Il presidente del Barcellona: «Siamo contro l’inflazione artificiale del calcio, abbiamo fatto il possibile per trattenere Neymar».
La posizione del Barça
Parla il Barcellona, finalmente. E finalmente si va oltre gli stringati comunicati stampa ufficiali. Quindi, per la prima volta conosciamo il pensiero della dirigenza blaugrana sul colpo di mercato del secono, Neymar al Psg. L’atteggiamento di Bertomeu, presidente del club catalano, è quello della risposta immediata, ma anche quello del risentimento: «Abbiamo denunciato alla Uefa questa operazione. Siamo contro l’inflazione artificiale del calcio e vogliamo proteggere questo sport. Per noi, però, Neymar è già il passato. Stiamo guardando al futuro».
Le dichiarazioni di Bartomeu sono arrivate durante il Congresso mondiale dei tifosi del Barcellona: «È stata una decisione del calciatore, noi abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per trattenerlo. Rispettiamo la sua decisione ma non possiamo condividerla. Tutto ha un limite e nessun giocatore può essere al di sopra del Barça. Il nostro è un club con 118 anni di storia, con grandi giocatori e oltre 140mila soci. Appartiene ai nostri soci, non a uno sceicco o un oligarca».
Il futuro: «L’impegno di fedeltà di Leo Messi deve essere un esempio, così come nel caso di Andres Iniesta. Avevamo previsto la possibilità che Neymar se ne potesse andare e per questo abbiamo messo la clausola rescissoria da 222 milioni di euro. Ora stiamo lavorando per trovare il modo per sostituirlo: il primo è stato Semedo, ma ovviamente ne arriveranno altri. Quest’anno non parleremo più di tridente, ma della squadra. I soldi di Neymar miglioreranno la nostra condizione patrimoniale, anche se abbiamo generato un fatturato di oltre 700 milioni di euro e un utile di 18 milioni, e i debiti sono scesi a 247 milioni».
