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Napoli-Milan, ogni vittoria è un risarcimento del 1 maggio

Anche stamani su siti e giornali ci sono dichiarazioni che celebrano l’impresa dei nostri ragazzi; perfino Arrigo Sacchi ha capito che aria tira e subito si è apprestato, in puro stile berlusconiano, a correggere e fare retromarcia.
Noi stessi siamo ancora ubriachi di gioia e frastornati  fino al punto che guardiamo al nostro prossimo cammino, in Europa e in Italia, con prospettive diverse.
Ancora stamane vedo dichiarazioni dei nostri ragazzi che richiamano le gesta di mercoledì sera.
E’ giusto così, ma ora basta: c’è il Milan e soltanto il Milan.
Certamente non è una partita decisiva ma sicuramente può rappresentare una svolta per poter guardare e affrontare con prospettive diverse il prosieguo del nostro campionato.
Per me, inoltre, da quel maledetto 1° Maggio 1988 Napoli-Milan rimarrà per sempre una partita speciale e non mi è bastato il nostro secondo scudetto in rimonta proprio sul Milan l’anno successivo per rimarginare quella ferita perche continuo a pensare che quel Napoli, che perse lo scudetto in quella giornata, fosse in assoluto la squadra più forte della nostra storia.
Per me dal 1° 1988 ogni partita vinta contro il Milan rappresenta un piccolo risarcimento personale per quei trenta minuti di pianto impetuoso, dopo il fischio finale, accasciato sulle gradinate della curva B pur avendo già i miei 27 anni.
Quel dolore è ancora dentro di me come in tanti tifosi  di diverse generazioni .
Certo oggi è tutt’altra storia ma “chi ama non dimentica” e allora concentriamoci solo ed esclusivamente a domenica sera senza farsi distrarre dalle assenze dei loro centrocampisti titolari e di Ibra perché comunque non è da sottovalutare un centrocampo con Nocerino, Van Bommel, Aquilani e Seedorf dietro le punte per agire tra le nostre linee considerando anche il momento di forma della loro difesa.
Domenica sera bisogna assolutamente vincere non solo per oggi ma anche per ieri e per domani.
Bando agli entusiasmi che in questa stagione dovremmo imparare a saper gestire, dentro e fuori dal campo,  perché sono convinto che la maggiore insidia per noi sarà proprio questa.
Abituiamoci ad essere grande squadra e gestirci come tale non essendo  ancora sufficientemente esperti,  perché, come dice un aforisma : “il principale difetto degli inesperti è l’entusiasmo”.

PEPPE  NAPOLITANO

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