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Costarica ci ha messo in crisi già con l’articolo, come volevamo vincere?

Il mio Italia – Costarica – Hai presente le belle parole spese dopo la partita d’esordio, “siamo una squadra fortissimi” e “possiamo battere chiunque”? – Hai presente quando ti dicevo che l’Inghilterra era una buona squadra, l’Uruguay era da buttare e noi avremmo disintegrato Costarica? – Hai presente i calcoli di ieri mattina “ci conviene prendere la Costa d’Avorio o la Colombia?” e ancora “forse sarebbe meglio evitare l’Olanda ai quarti”? – Hai presente “però Balotelli sta maturando”, “il doppio regista limita Pirlo” e “tutta colpa di Paletta”? – Hai presente “Candreva è stato il migliore”, “speriamo che Buffon si riprenda presto”, “Insigne deve giocare” e “Chiellini è l’unico difensore discreto che abbiamo”? – Hai presente il “chi cazz’è Costarica? Lì giocheranno ancora col pallone di pezza”. – Hai presente? Bene, quel presente è già passato. – Un lembo di terra con poco più di 4 milioni e mezzo di abitanti nel centro America tra Panama e Nicaragua la cui squadra ha messo in crisi la nostra nazionale e il cui articolo ha messo in crisi una intera nazione: la Costarica o il Costarica? E i suoi abitanti: costaricensi o costaricani? – Dopo 90 minuti di caldo torrido e di non gioco, dopo essere passati come i favoriti del mondiale, rischiamo invece concretamente di essere eliminati ed evitiamo ancora di nominare Costarica a causa del suo articolo. – Ma cosa è successo? Una disfatta clamorosa. E don Prandelli che ho visto più tempo inginocchiato (a pregare) che sbattersi? – Il mio amico Gionni ha continuato a dire che è stata colpa dell’afa. Chiellini si è perso l’avversario, è colpa del caldo; Marchisio ha sbagliato un retro passaggio, è colpa del caldo; Buffon ha sbagliato una uscita, è colpa del caldo. Prandelli ha sbagliato formazione, è colpa del caldo. Noi che rispetto a loro dormiamo negli igloo. – Non riesco a pensare che il semplice infortunio di De Sciglio lo abbia messo in crisi come un principiante. Fallito l’esperimento con Chiellini e Paletta, non ha avuto scelta: difesa a 4 con due centrali che non ci giocano mai; distruzione della catena di destra, che contro l’Inghilterra aveva fatto sfracelli, con l’ingresso di un Abate imbarazzante e spostamento dell’unico che può giocare a sinistra, Darmian, migliore in campo nella partita d’esordio, perché non ha un terzino mancino in rosa. – A centrocampo, per agevolare Pirlo, ha eliminato Verratti troppo simile allo juventino, e ha piazzato Thiago Fretta con Marchisio che di fatto ha dovuto correre per se stesso e per i due immobili, lasciando praticamente isolato Balotelli. – E a proposito di Immobile e Balotelli, ha impostato la squadra cercando di sfruttare le caratteristiche del milanista che ha bisogno di ampi spazi. Quindi, zero mezze punte (pur avendone a iosa in panchina) e con Candreva a supporto, che nella teoria avrebbe dovuto fare il Moriero per Ronaldo. Peccato che il laziale ha dovuto fare prima i conti con la incomprensibile lingua di Abate. – Risultato? Mediocre. Due azioni pericolose e sotto di un gol. – Che poi prendersela con Abate mi sembra esagerato: (non) ha giocato esattamente come durante tutta la stagione. – Nel secondo tempo ha ridisegnato la squadra sconfessando il bunker e infarcendola di mezze punte. – Risultato? Pessimo. Tre quarti avversaria intasatissima, Balotelli che praticamente non l’ha vista più e nemmeno un tiro verso la porta avversaria. – Nel primo tempo, da rilevare un pallonetto errato di Balotelli lanciato alla perfezione da Pirlo e un tiro centrale sempre del milanista. – Per i nostri avversari: un rigore negato dopo una boiata di Chiellini che ha fatto imbestialire l’allenatore costaricano (costaricense) e una conseguente sfanculata di Bonucci alla panchina centroamericana. Tradizionali situazioni delle nostre domeniche. – E poi, il gol. Buffon, Chiellini e Barzagli increduli, non hanno avuto la forza di protestare, nonostante non lo abbiano mai subito un gol 4 cm dentro la linea di porta. Inusuale situazione delle nostre domeniche. – Nella ripresa è entrato Cassano per Thiago Fretta. Dopo pochi minuti è entrato Insigne. Al posto di chi? Candreva. Io invece ho pensato subito a Cassano che aveva dato tutto. – L’Italia si è fermata lì. I cambi non hanno prodotto nulla. E mentre l’arbitro e i guardalinee continuavano a seguire le orme di Prandelli sbagliando tutte le scelte (a causa del caldo), dagli spalti si è verificato ciò che mai avrei pensato. – Credevo di aver assistito a tutto: il Napoli in serie C, un rigore concessoci contro la Juve, Paletta in nazionale, Gattuso che fa la pubblicità per il McDonald, ma mai avrei pensato di dover sentire gli olè dei costaricani (costaricensi). – Dei Ticos mi sono piaciuti Ruiz, l’autore del gol e Tejeda, il sosia di Coutinho. Dei nostri salvo Marchisio e Paletta. – Alla fine abbiamo meritato la sconfitta, ma l’Italia è stata talmente brutta da non poter essere vera. Per cui, seppur vedo l’Uruguay favorito perché ha già superato il proprio inferno e sarà indemoniato, ora tocca a noi riprenderci. E l’Italia si sa, è capace di tutto. – Se poi dovessimo uscire, guardiamo le cose positive: non ci dovremmo più sorbire Alciato e le sue interviste. – A fine gara, don Prandelli ha dichiarato che la priorità per la gara decisiva è recuperare il rosario e le energie. Ha dimenticato di dire “e il senno”. – Frase del giorno: Vedo un atteggiamento del corpo degli italiani un po’ preoccupante, Beppe (Fabio Caressa). L’ha detta davvero. – Intanto Thiago Fretta, ora che stai leggendo, sta raggiungendo gli spogliatoi per la doccia. – Comunque, la speranza è che il prossimo pezzo inizi con “Hai presente la figuraccia con la (il) Costarica? È già passata”. – Prandè, fa caldo. Assai. Forza Ciro, forza Lorenzo. Il (la) 9 (azzurro Napoli) non si tocca. Gianluigi Trapani

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