de Magistris: “Primo caso di coronavirus a Napoli, ma lavoriamo per riaprire le scuole lunedì”
Il sindaco: "Qui non c'è un focolaio. Evitiamo che il panico faccia più morti del virus. Sanificazione anche per uffici e mezzi pubblici". E lancia l'ipotesi telelavoro

Il primo caso di Covid-19 a Napoli è confermato dal sindaco Luigi de Magistris: “Si tratta di un uomo del centro storico, è risultato positivo a un tampone per Coronavirus. Ora è in buone condizioni e non è ricoverato”.
Così il tanto temuto Coronavirus fa il suo ingresso ufficiale nella psicosi cittadina, anche se de Magistris nell’illustrare le misure in campo per arginare il contagio getta acqua sul fuoco: “A Napoli non c’è nessun focolaio. Siamo in attesa che l’Istituto superiore della Sanità indichi o meno l’ufficialità del caso, ma allo stato non c’è nessun caso ‘autoctono’ a Napoli e in Campania, sono tutte persone che sono andate nei focolai infettivi della Lombardia”.
Insomma, il virus che comincia a circolare nella regione è solo quello “importato” dal nord, non ci sono evidenze di contagio Napoli su Napoli.
Nel frattempo il sindaco prima dice che “siamo al lavoro perché lunedì a Napoli riaprano le scuole di ogni ordine e grado” ma poi butta lì che “al momento non ci sono le condizioni ma potremmo varare una direttiva a tutti i datori di lavoro perché garantiscano la possibilità a mamme e papà di assistere i figli in casa”. L’ipotesi telelavoro, per capirci.
E in ogni caso il sindaco annuncia “che tra qualche ora firmerò un’ordinanza in cui disporremo l’obbligo di avviare una programmazione di igienizzazione in tutti i luoghi di assembramento. Mi riferisco a metropolitane, tutti i mezzi di trasporto, gli uffici. Dovranno farlo tutti, anche i privati”.
“Si tratta di un’emergenza nazionale e non locale – ha spiegato il primo cittadino – I provvedimenti sono centralizzati e ci atteniamo con assoluta precisione alle indicazioni del governo, della Protezione civile e del ministero della Salute. Bisogna evitare che il panico produca più decessi del Coronavirus. Stiamo bloccando l’Italia, avremo centinaia di migliaia di disoccupati, sarà una macelleria sociale, con più morti per suicidi o infarti che per Coronavirus”.