Torino-Napoli, pagelle – Il nuovo Conte è meno risultatista del primo, questo Napoli fa ammuina innocua
C’è un Napule con Lucca e uno con Hojlund. Il migliore è sempre zio Spina. De Bruyne, 95 minuti da ovunquista instancabile

Db Torino 18/10/2025 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Kevin de Bruyne
Le pagelle di Torino-Napoli 1-0, a cura di Fabrizio d’Esposito
MILINKOVIC-SAVIC. In questo tristissimo sabato Zio Vanja è uno dei sei ex (tre per parte) e viene buggerato dal Cholito ancora azzurro a metà, almeno nel cuore. Parate non ne fa ma vanta due grazie: San Palo che lo salva da Vlasic e la ciucciaggine di tale Pedersen che sperpera un ghiotto servizio del predetto Cholito – 6
DI LORENZO. Il Capitano dei due scudetti offende nel caos, talvolta con lentezza o imprecisione, e difende boccheggiando, come quando è spettatore impotente, mani dietro alla schiena, dell’azione di Vlasic che tira e prende il palo. Il Napule domina, si allarga da destra a sinistra e viceversa e lui e Neres si dannano parecchio ma invano, come tutta la squadra. La sua partita è lo specchio di una partita in cui gli azzurri sono stati dittatori senza energia e senza cattiveria, per dirla con Conte, una sorta di paradosso politologico che alla fine inevitabilmente non lascia scampo. Per passare alla metafora animalesca: contro il Toro, il Napule è stata una tigre che si è riscoperta un gattone senza unghie, solo fusa e niente graffi – 5,5
BEUKEMA. Lo scontato catastrofismo dopo questa seconda sconfitta già vede tra i principali indagati la difesa bucata ancora una volta. Epperò, vista la casualità fortunosa che ha premiato i granata sul gol simeoniano, di che cosa vogliamo accusare Sam l’Olandese e Giovannino Gesù? – 6
JUAN JESUS. Al decimo minuto appena, Giovannino Gesù zappa su un piede di Casadei e si prende l’ennesimo giallo. Detto questo, vale il discorso fatto sopra per Beukema – 6
BUONGIORNO dal 63’. Più che difendere partecipa all’ultimo assedio azzurro – 6
OLIVERA. Nell’ammuina innocua degli azzurri, l’Uruguagio è risultato persino superfluo, mancando il colpo decisivo al 25’ su quella palla arrivata dal fondo di sinistra. Peggio di lui solo Lucca – 5
LANG dal 63’. Per nulla egoista, stavolta entra col piglio giusto. Riesce a pareggiare quasi all’ultimo secondo e il suo gol poi annullato avrebbe potuto attenuare il nostro umore nero di stasera – 6
GILMOUR. La rete del Toro principia appunto da un assist inconsapevole di Billy the Kid, che nella terra di mezzo ci sta eccome ma sovente perde contrasti e palloni – 5
ELMAS dall’81’. All’87’ il Macedone del Nord (altro ex) ha l’opportunità migliore di tutte per pareggiare ma gli viene fuori un tiro al volo destinato all’oblio perpetuo – 5
NERES. Non gioca male, ma neanche benissimo. Solo che gli infiniti traversoni da destra non producono alcunché – 6
POLITANO dal 74’. Da un suo palo origina il gol annullato di Lang – 6
ANGUISSA. Dal particolare all’universale, anche la partita di Zambo è lo specchio appannato della prestazione degli azzurri: la sua potenza anziché aumentare ed essere decisiva si affloscia nei momenti topici – 5,5
DE BRUYNE. King Kevin fa 95 minuti da ovunquista instancabile, una sufficienza piena cui però manca l’acme, l’attimo fatale come quel tiro al 68’, per far luccicare appieno il suo talento – 6,5
SPINAZZOLA. Gli unici assist azzeccati, come per Lucca al 56’ e per Anguissa al 60’, sono i suoi. Ma Zio Spina si esercita anche nel tiro da fuori. Due ruoli per lui e una gran partita – 7
LUCCA. C’è un Napule con lui e uno con Hojlund, per non citare Lukakone Nostro. Quello con Lucca, stasera, è stato un Napule con un uomo in meno, che sia colpa sua oppure no – 4,5
AMBROSINO dal 74’. Senza voto
CONTE. Per affrontare in maniera laica, e non di pancia, questa sconfitta pesante, arrivata contro una squadra modestissima, bisogna fare memoria della profezia contiana all’inizio del campionato: “Sarà un anno complicato”. E stasera all’Olimpico granata le cose sono state complicate assai laddove il Napule è rimasto vittima delle sue contraddizioni: dominio assoluto nel gioco, zero gol, sconfitta. Per certi versi è stata la fotocopia della partita di Milano, come ha detto lo stesso Conte. Questa squadra non sembra essere in crisi ma sta faticando a trovare la mescolanza giusta tra vecchio e nuovo, alla luce della nuova rosa. E fa bene il rivoluzionario in panca a non voler parlare degli assenti. Forse il vero busillis di questa sua seconda stagione azzurra sta nell’impostazione di base: più aggressione e pressione e meno risultatismo (vogliamo dire corto muso?), anche se la sofferenza resta sempre la cifra del contismo (la vittoria col Cagliari al 95’) quando si fatica a fare gol. E quindi ci chiediamo: è questa la strada su cui continuare, quando siamo solamente alla settima giornata e la classifica si muoverà di poco in questo turno? Questo secondo Conte è diverso dal primo, ecco il punto – 5
ARBITRO MARCENARO. Non commette errori decisivi – 6