“Spalletti a San Pietroburgo ha vinto perché l’interprete non capiva gli arzigogoli”
Il Giornale dedica un ritratto al tecnico del Napoli: “è quello che parte forte e non arriva mai, parte forte perché ha paura di essere esonerato dopo poche giornate”

Napoli 09/01/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sampdoria / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
Il Giornale dedica un ritratto a Luciano Spalletti:
Superbo? Presuntuoso? No, no, autostima esagerata? Boh! Comunque in Italia poco, un paio di coppe nazionali e una Supercoppa con la Roma, meglio a San Pietroburgo con lo Zenit, campionati, coppe e supercoppa di Russia, sempre con una riga di simpatici detrattori sulle spalle che tenta di sopportare: lì ha funzionato perché il traduttore certi arzigogoli non li capiva e durante le sue pause sorrideva, così tutto per un po’ è filato liscio.
Si vive di stereotipi, Spalletti è quello che parte forte e non arriva mai, prende il capobanda e lo scaraventa nel retrobottega, ma ha l’antidoto, riesce a estraniarsi dal passato e si catapulta nel futuro, il presente in fondo è banale e così i suoi simpatici detrattori picchiano giù duro: parte forte perché ha paura di essere esonerato dopo poche giornate.