Avvertenze per l’uso di questo breve corsivo, materiale non propagandistico, fortemente a rischio snobismo, si consiglia di tenere lontano dalla portata dei tantochilisti.
È vero, quella seduta del consiglio comunale di Napoli di un paio di settimane fa (se non sbaglio) con i “politici” intenti a giustificare il loro biglietto gratuito per entrare allo stadio in occasione delle partite del Napoli fu uno spettacolo tra il patetico, il ridicolo e l’indecente. In termini di ritorno d’immagine, Napoli ne è uscita ancora una volta scamazzata (oggi Gianluca Agata sul Mattino fa una panoramica su quel che accede nel resto d’Italia e la situazione, con le ovvie eccezioni, non è dissimile) come se solo qui la cosiddetta casta – termine tra l’altro coniato dal Corriere della sera – facesse pesare i suoi privilegi. Insomma, è stata una brutta figura. Su questo non ci piove. Ma che il tema possa essere al centro del dibattito ormai da quindici giorni, addirittura con la cronaca dei consiglieri in fila per il biglietto omaggio, come se la città e anche l’amministrazione comunale non avesse altri mali è francamente esagerato.
Non voglio qui attardarmi sulla polemica per il viaggio dei giornalisti a spese della Regione Campania (o anche di alcuni colleghi della carta stampata a spese del Napoli in Europa League). A grillismo non rispondiamo con grillismo e mezzo, non è questo il punto. Sussurriamo solo che la denuncia era sacrosanta, la polemica anche, pur non vivendo noi in Scandinavia. Ora però siamo a un accanimento poco comprensibile, a meno che l’elenco dei privilegiati non si allarghi anche ad altri settori. E allora sì che sarebbe un servizio civico degno di un premio. Spesso l’unico rammarico della cosiddetta società civile è non poter godere di quegli stessi trattamenti di favore. (massimiliano gallo)