La piattaforma streaming cerca capitali per proseguire la crescita e pensa alla quotazione a Londra
Dazn raddoppia i ricavi provenienti dagli abbonamenti, ma perde oltre mezzo miliardo di euro.
Lo scrive Milano Finanza.
Nel 2018 la piattaforma di streaming ha lavorato sull’espansione sui nuovi mercati, tra cui Italia e Stati Uniti, ma i costi sono stati significativi.
Secondo quanto scrive il quotidiano finanziario, l’anno si è chiuso con un aumento del fatturato del 45%, a 372,7 milioni di sterline (425 milioni di euro). Ma le perdite sono cresciute di più. In un anno il rosso è pressoché raddoppiato, passando da 270 a 516 milioni di sterline (+91%).
“Si tratta di quasi 600 milioni di euro dovuti in parte al costo del venduto (469 milioni di sterline) e in parte alle spese amministrative (419 milioni di sterline)”.
Il patrimonio, scrive il quotidiano, resta comunque positivo per 719 milioni di sterline grazie ai 950 milioni di dollari di capitale ricevuti nel corso dell’anno che hanno permesso di ripianare le perdite accumulate.
Fino al 2022, tuttavia, Dazn ha preso impegni di spesa per 4,7 miliardi di sterline per acquisire i diritti per la trasmissione di eventi sportivi. Per questo motivo, potrebbe presto avere bisogno di altro capitale.
Nel 2019 sono già arrivati prestiti per 550 milioni di dollari da Access Industries e da Ai Perform Holdings. Gli amministratori di Dazn ammettono che nei prossimi anni
“il gruppo richiederà probabilmente fondi aggiuntivi in quantità significativa per far fronte agli obblighi contrattuali”.
Risorse che potrebbero arrivare dagli attuali azionisti, scrive Milano Finanza, o da fonti esterne. Secondo le indiscrezioni, infatti, sembra che la piattaforma stia valutando la possibilità di una quotazione a breve alla borsa di Londra. Il cambiamento della ragione sociale da Perform a Dazn andrebbe proprio in questa direzione.
Milano Finanza analizza i dati di crescita.
L’anno scorso i ricavi da abbonamenti sono passati da 91 a 213 milioni di sterline, quasi raddoppiati. Sono invece cresciuti meno i ricavi da pubblicità, saliti da 56,7 a 59,2 milioni di sterline (67 milioni di euro). In calo i proventi delle joint venture (-8%, 101 milioni di sterline, ovvero 115 milioni di euro).
