La decisione peserà soprattutto su Pallotta che in otto anni di gestione ha già versato 262 milioni
Dopo la Juventus, anche la Roma annuncia l’aumento di capitale.
Il club ha convocato la propria assemblea per il 29 ottobre per votare un’operazione da 150 milioni. L’ennesima, scrive Milano Finanza, da quando James Pallotta ha preso il controllo del club giallorosso.
La cosa era già nell’aria da inizio settembre, scrive il quotidiano finanziario,
“quando la società controllata da Neep Roma Holding e la cui dirigenza si è già ridotta il monte ingaggi del 20%, aveva pensato a una soluzione per compensare le perdite della mancata partecipazione alla Champions League e non dipendere unicamente dalle plusvalenze”.
Proprio grazie alle plusvalenze, stimate in 130 milioni, la Roma è riuscita a chiudere il bilancio rientrando nei limiti del fair play finanziario.
Il bilancio della stagione 2017-18 si chiude con ricavi operativi di 251 milioni (derivanti soprattutto dalla semifinale di Champions e dai relativi diritti tv) e con una perdita di 25 milioni.
Nei nove mesi dell’esercizio fiscale 2018- 2019, invece, il rosso ammontava a 23,3 milioni, somma coperta integralmente con l’utilizzo delle riserve a disposizione, spiega Milano Finanza, che aggiunge:
“L’aumento di capitale peserà soprattutto su Pallotta, che attraverso Neep ha l’82% della società: se garantirà la copertura pro-quota arriverà a sborsare oltre 120 milioni. Una somma che aggiunge a quanto versato in questi otto anni di gestione. Ossia 262 milioni. Il totale, quindi, per l’americano potrebbe salire a più di 380 milioni. Sempre che nel frattempo Pallotta non cerchi nuovi alleati”.