Le idee su come concretizzare l’azione ci sono, ma latitano gli interpreti, o sono quelli sbagliati. E’ il caso di Higuain e Mandzukic per Sarri, di Perisic per Conte, ma anche di Milik per Ancelotti
Napoli, Juventus, Inter. Sulla carta sono le tre candidate allo scudetto, ma, ad oggi, restano cantieri a cielo aperto.
Il Giornale valuta lo stato dei lavori dei tre club fino a questo punto del mercato e della fase che precede l’inizio del campionato.
Manca meno di un mese al fischio di inizio e il motore del Napoli di Ancelotti sembra più rodato di quello di Juve e Inter che hanno cambiato allenatore in panchina.
“Per digerire il credo ostinato di Sarri e Conte urgono ore di applicazione, non certo voli transoceanici alla ricerca di un caldo appiccicoso e tre partite in una settimana. Nemmeno fossimo nel periodo clou della stagione”.
Rispetto ai colleghi, dunque, Ancelotti sembrerebbe avvantaggiato ma
“i tempi in cui si cominciava il ritiro con la squadra al completo, o quasi, non esistono più. E le trattative aperte fino al 2 settembre rappresentano un’agonia, soprattutto per chi allena”.
Quello che accomuna le tre big sono le incertezze in attacco, cosa che preoccupa anche gli allenatori:
“Le idee di come concretizzare l’azione ci sono, ma latitano gli interpreti. Oppure sono quelli sbagliati”
E’ il caso di Higuain e Mandzukic per Sarri, o di Perisic per Conte, ma anche di Milik per Ancelotti.
“Vengono gettate le basi con chi è destinato a non esserci e gli oggetti del desiderio sono altrove”.
Per il Napoli, si tratta per Nicolas Pépé, mentre restano sullo sfondo “lo stallo” per James Rodriguez e “il defenestrato Icardi”. La Juve segue con interesse la querelle tra la Fiorentina e Chiesa e giovedì incontrerà Dybala di ritorno dalle vacanze per capire come impiegarlo nella rosa di Sarri. A meno che il Tottenham non affondi il colpo con un’offerta irrinunciabile.
L’Inter ha Nainggolan conteso tra Samp e Cagliari, mentre si discute di Dzeko, Leao e Lukaku.
“Un valzer che agli allenatori non piace”.