Con il passaggio al tabellone principale di Champions, il Napoli si è assicurato circa 20 milioni di introiti sicuri: il resto dei premi dipenderà dai risultati.
Cosa cambia col Napoli ai gironi
L’ingresso del Napoli nel tabellone principale di Champions League cambia i parametri economici dei club italiani. Calcio&Finanza ha spiegato come cambia la divisione del market pool con tre squadre di Serie A (non accadeva dalla stagione 2013/2014) piuttosto che due. I 110 milioni “totali” sono divisi in due tranche da 55 milioni: la prima si divide in base al piazzamento nell’ultimo campionato; la seconda, invece in base al numero di partite disputate rispetto ai club della stessa nazione.
Di conseguenza, il Napoli è certo di incassare un totale di 8,25 milioni di Market Pool “1”. La percentuale è del 15%, alla Juventus andrà il 50% (27,5 milioni) mentre alla Roma il 35% (19,25 milioni). Da questo punto in poi, tutto dipenderò dal numero di partite giocate. A parità di condizioni, gli altri 55 sarebbero divisi in tre parti uguali (18,3 milioni). Questa quota, ovviamente, varierà in base al percorso delle tre squadre.
La Champions garantisce altri introiti, fissi e variabili. Quelli fissi, già incassati (virtualmente) dal Napoli, riguardano il bonus di partecipazione ai gironi (12,7 milioni). Quelli variabili sono invece legati ai risultati delle singole partite e di eventuali qualificazione ai turni successivi. In Champions, ogni partita vinta vale 1,5 milioni di euro. Ogni pareggio vale 500mila euro. La qualificazione agli ottavi vale 6 milioni di euro, poi a salire fino ai 15,5 per la vittoria finale. Ma siamo già andati troppo avanti.
In questo momento, dunque, il Napoli si è assicurato un incasso non modificabile di circa 20 milioni di euro (Market Pool “1” e bonus qualificazione). Dopo, tutto dipenderà dai risultati del campo. Anche quelli di Juve e Roma.
