Tra bando per scegliere la ditta, allestimento e smontaggio del cantiere, verifiche e validazione, i tempi potrebbero allungarsi. Cassa integrazione ridotta da 13 settimane a 10 giorni
Il Mattino paventa la possibilità che la paralisi della Tangenziale si protragga ben oltre il tempo indicato in un primo momento, ovvero le feste natalizie. Dalle indiscrezioni che filtrano sembra che i lavori – e i disagi al traffico – potrebbero andare avanti fino a marzo 2020.
E’ solo una possibilità, scrive il quotidiano, ma emerge da alcuni dati di fatto. Innanzitutto i lavori ancora non sono iniziati. Ci sono stati, finora, molti sopralluoghi e verifiche, relazioni di tecnici ed esperti ma nulla ancora di concreto. Neppure la scelta della ditta che dovrà effettuarli.
Il bando è in corso e dovrebbe essere aggiudicato entro fine novembre.
Da quanto emerge dalla lettura della relazione del Ministero dei Trasporti, gli interventi sono abbastanza delicati e richiederanno almeno due mesi di lavoro. Considerando che si devono considerare solo i giorni feriali, i mesi salirebbero a tre.
In aggiunta, bisogna considerare l’allestimento e la dismissione del cantiere e la validazione dei lavori eseguiti. Ecco perché si arriva alla previsione di fine chiusura per marzo.
Attualmente, e fino al 5 novembre, gli automobilisti godono di pedaggi gratuiti.
Tangenziale SpA ha anche raggiunto un accordo con i suoi operai, per i quali aveva inizialmente previsto una lunga cassa integrazione per 13 settimane. Misura necessaria a coprire le perdite dei mancati pedaggi: circa 2 milioni.
La società, però, ha smentito di voler far pagare ai lavoratori il costo del pedaggio gratuito e ieri ha ridotto la durata della cig a soli dieci giorni, ovvero il tempo durante il quale non si pagheranno i pedaggi. La cassa integrazione finirà a mezzanotte del 5 novembre.
Oggi Tangenziale incontra il Comune per dare conto della situazione di salute del viadotto Capodichino e sulle cause che hanno portato alle misure adottate.
